Magistrato, entrò in politica con Berlusconi: ha ricoperto per due volte il ruolo di Ministro degli esteri. Era Presidente del Consiglio di Stato
“Servitore dello stato”, “uomo delle istituzioni”, “personaggio di spicco della politica italiana ed europea“. Nel ricordo del mondo politico, viene tracciata la figura e lo spessore di Franco Frattini, scomparso alla vigilia di Natale a 65 anni. Un uomo che ha dedicato alla politica e alle istituzioni, gran parte della sua vita, ricoprendo cariche di prestigio e ruoli di primaria importanza.
“La morte del presidente Franco Frattini mi addolora profondamente. La sua scomparsa priva la Repubblica di un protagonista di alto profilo che in questi anni ha recato un importante contributo alla vita delle nostre istituzioni”, ha detto il Presidente Sergio Mattarella. Frattini si è laureato in Giurisprudenza ed era un magistrato di spessore. Nel 1981 divenne procuratore dello Stato e magistrato del Tar Piemonte. Il primo approccio con la politica è del 1986, quando viene nominato consigliere giuridico del Ministero del Tesoro. Nel 1990 e 1991 lavora come consigliere giuridico del vicepresidente del Consiglio Claudio Martelli nel sesto governo Andreotti
L’approdo in politica arriva al fianco di Silvio Berlusconi. Diventa parlamentare prima con Forza Italia e poi con il Popolo delle Libertà. Nel 1994 viene nominato segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri durante il primo governo Berlusconi. Una volta caduta la legislatura, Frattini viene inserito nel Governo Dini e ricopre il ruolo di Ministro per la funzione pubblica e per gli affari regionali. Ruolo che ricopre fino al marzo 1996. Eletto alla Camera dei deputati nella lista di Forza Italia, dal 1997 al 2000 è stato consigliere comunale a Roma; nel 2001 viene nominato Ministro per la Funzione pubblica.
Per due volte ha ricoperto il ruolo di Ministro degli Esteri. Prima negli anni 2002-2004 e poi negli anni 2008-2011. Frattini è stato vicepresidente della Commissione Europea e Commissario per la Giustizia, Sicurezza e Libertà negli anni 2004-2008. L’ultimo incarico, alla presidenza del consiglio di Stato, gli è stato affidato lo scorso 14 gennaio. In quei giorni, il suo nome era entrato anche nel dibattito sulla scelta del nuovo presidente della Repubblica, prima che le forze politiche convergessero sulla riconferma di Sergio Mattarella.