Il telecronista ha raccontato il rapporto di lavoro con l’imprenditore: la storia curiosa della “camicia” e dell’intro alla gara.
Silvio Berlusconi e il rapporto con i suoi dipendenti. Uno di questi, speciale, è stato sicuramente Sandro Piccinini, storica voce in tv del calcio italiano. Il telecronista, intervistato da Cronache di spogliatoio, ha svelato qualche aneddoto di inizio carriera che coinvolge l’attuale presidente del Monza.
Un elogio sperticato al suo comprendere in anticipo il risvolto commerciale del mondo della televisione: “Lui era avanti di 20 anni rispetto a tutti in Italia. Non ho mai capito da dove arrivasse tutta questa competenza, visto che non era stato a studiare in America o a vedere lì come funzionassero le loro tv”, spiega Piccinini. “Aveva una predisposizione naturale, sapeva bene cosa avrebbe funzionato. Non dico solo in generale, parlo che anche dei dettagli: se eri vestito bene, se quel programma potesse andare bene a quell’ora e per quel pubblico”.
Ecco le chiamate che più gli sono rimaste in mente: “Una volta condussi un tg, non si vedeva la camicia sotto la manica della giacca. Mi chiamò alla fine, mi disse ‘buono, bravo, ma lei porta le camicie a maniche corte? Si deve vedere 1 cm di camicia sotto la manica, non di più. Faccia vedere almeno 1 centimetro…’. Questo è solo un esempio per fare capire l’attenzione che aveva per le piccole cose”.
Berlusconi a Piccinini: “L’hanno vista in pochi per colpa sua…”
Piccinini va avanti fino alla telecronaca di un Barcellona-Real Madrid fatta da studio, “da tubo”, come si dice. “Cominciai elencando in fase di presentazione tutti gli assenti, erano tanti, da una parte e dall’altra. Feci il primo tempo contento, avevo fatto una buona telecronaca, almeno così pensavo. All’intervallo mi dicono che c’è il ‘dottore’ al telefono in regia. Diventai pallido, cominciai a pensare a cosa avessi sbagliato. Berlusconi invece mi disse: ‘Piccinini, volevo farle i complimenti! Ha fatto un’ottima telecronaca, peccato che l’avranno sentita in pochi… Quando ha fatto l’elenco degli assenti avranno cambiato canale’. All’epoca risposi: “È un’informazione che dovevo dare però’… Lui mi disse: ‘Certo, ma non subito, poi lo dice nel mentre’. Insomma, nella presentazione dovevo mettere in risalto le cose che c’erano in quella partita, non quelle che mancavano. Un consiglio che mi sono portato dietro per tanti anni”.
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