All’interno dell’autobiografia Surrender, uscita già da alcune settimane, lo storico frontman della band irlandese racconta agghiaccianti particolari
Bono Vox, leader e fondatore degli U2, ha da qualche settimana pubblicato una autobiografia: Surrender. 40 canzoni, una storia, dove per la prima volta racconta episodi inediti sulla storia della più famosa rock band al mondo di questi ultimi decenni.
Bono Vox leader degli U2 – Ansa foto
Gli U2 sono un gruppo musicale rock irlandese formatosi a Dublino nel 1976. Il gruppo è composto da Paul David Hewson, in arte Bono, David Howell Evans, in arte The Edge, Adam Clayton e Larry Mullen Jr. Considerati una delle più grandi band musicali della storia, il loro nome è spesso visibile tra i sondaggi dei più grandi artisti di tutti i tempi.
Una rock band immortale
Gli U2 sono una delle rock band più famose e popolari della storia della musica, da quaranta anni pubblicano canzoni oramai considerate immortali e che continuano a essere ascoltate da milioni di fans in tutte le parti del mondo. Il frontman della band, Bono Vox, ha da poco pubblicato un’ autobiografia dove ha voluto raccontare la storia della band e alcuni aneddoti che riguardano la genesi di alcune tra le canoni più famose scritte dalla band irlandese e non solo. Nel libro intitolato Surrender. 40 canzoni, una storia, Bono ha raccontato come l’attività politica e sociale sua e della band sia stata, soprattutto agli inizi di carriera, al centro di minacce di morte anche pesanti proprio a causa del loro attivismo politico.
Minacce di morte
Il tema dei cosiddetti “troubles” e della lotta per l’indipendenza dall’Inghilterra dell’Irish Republican Army è una delle radici culturali e personali propria degli U2, ma che ha portato comunque più di un problema alla band per le loro prese di posizione sulla situazione del loro paese: “L’opposizione degli U2 ai paramilitari (di ogni tipo) era costata all’IRA una preziosa raccolta fondi negli Stati Uniti”, si legge nelle memorie del cantante tanto da far finire lui e la moglie nel mirino degli estremisti dell’IRA: “C’era un piano elaborato per un eventuale rapimento. La nostra casa era controllata”. Il motivo era l’attività pacifista di Bono Vox e il messaggio di riconciliazione del singolo di maggior successo degli U2, Sunday Bloody Sunday del 1983 che rischiava appunto di compromettere la campagna di finanziamenti dell’IRA tra gli irlandesi residenti negli Stati Uniti. Gerry Adams, il leader del Sinn Féin, il braccio politico dell’IRA, aveva fortemente criticato Bono e il suo impegno per la pace, al punto da far considerare il cantante e la sua famiglia il bersaglio di possibili attentati.