Folla mai vista a Milano davanti alle mense dei poveri: 10000 persone in coda

Pane quotidiano: a Natale numeri impressionanti. E cresceranno ancora secondo gli esperti perché la situazione non è facile

Non erano neanche le 7 del mattino di sabato scorso, vigilia di Natale. Faceva freddo, era ancora buio. Eppure più di duemila persone erano già lì, ferme, a formare una lunga coda in attesa che i volontari aprissero il cancello del «Pane quotidiano» di viale Toscana, che ogni giorno distribuisce aiuti alimentari a chiunque si presenti per riceverli. La pasta, il sugo, il latte, il panettone: verso le 11 in tanti avevano già in mano il loro piccolo «regalo» alimentare. E sabato, vigilia di Natale, scrive il CorSera a mettersi in coda per quel pacco sono state quasi 2.200 persone. E alla sede di viale Monza di «Pane quotidiano» anche di più. Numeri record replicati anche nel giorno di Natale. Si sono visti anche tanti i bambini al seguito delle mamme, come succede quando le scuole sono chiuse, mentre secondo gli operatori sono pochissimi i clochard che partecipano: in coda si mettono soprattutto persone che la casa ce l’hanno ma si dibattono in difficoltà economiche tra affitti, bollette, libri di scuola dei figli e quindi limano le uscite alla voce pranzo e cena. E allora arrivano così, con il buio, da tutti i quartieri della città.

L'attesa
Mensa dei poveri San Francesco. Milano 20 Gennaio 2021 (Ansa)

«Numeri impressionanti – dice l’amministratore delegato di Pane quotidiano, Luigi Rossie iniziamo a fare fatica a reperire gli alimenti: le aziende stanno più attente ad avere pochi eccessi di produzione, ci regalano meno rispetto alla domanda che è esplosa». Nel 2022, complessivamente, sono andate a chiedere aiuto al Pane quotidiano 1,3 milioni di persone. E le cifre-spia della povertà milanese andrebbero completate con gli accessi a tutte le mense aperte a chi ne ha bisogno (a partire da quella dell’Opera San Francesco) e dalla distribuzioni di pacchi viveri e aiuti d’ogni sorta che si ramifica nell’area metropolitana attraverso associazioni, istituzioni, Ong e reti di volontariato.

“Il tema della povertà alimentare è appesantito da quello sopravvenuto della povertà energetica”

L'attesa
Mensa dei poveri San Francesco. Milano 20 Gennaio 2021 (Ansa)

«Il tema della povertà alimentare è appesantito da quello sopravvenuto della povertà energeticaspiega Luciano Gualzetti, direttore della caritas Ambrosiana – e in questo periodi di feste tradizionali affiorano più visibilmente anche le difficoltà di chi si ritrova anche con relazioni familiari spezzate o rarefatte». Povertà, fragilità e solitudini. «E gli operatori dei nostri centri d’ascolto segnalano anche maggiori difficoltà nell’intercettare nuove fasce di bisogno, quelle che coinvolgono persone che lavorano, ma in condizioni precarie e sottopagate, e che non hanno mai fatto ricorso a sostegni solidali. È un tema affrontato anche dall’arcivescovo Mario Delpini nel discorso di Sant’ Ambrogio, che ha parlato della città che non è alla portata di per tutti per i suoi costi e da parte nostra – conclude Gualzettiabbiamo cercato di anticipare questa situazione avviando il progetto della “bolletta sospesa”, ma diversi segnali ci fanno temere che l’ondata di persone rimaste indietro possa crescere».

Anche il Comune prosegue con l’attività della sua rete di distribuzione di aiuti alimentari. Il 16 dicembre è stato chiuso il bando per il nuovo dispositivo di finanziamento delle associazioni impegnate su questo fronte. Sono arrivate 22 offerte che sono al momento al vaglio della commissione e si stima che ciascun progetto possa portare all’acquisto di 40/50 tonnellate di aiuti alimentari per un equivalente di circa 45mila pacchi in totale. Al momento sono attivi cinque hub (Isola, Gallaratese, Lambrate, Santa Croce e dentro al mercato agroalimentare) e l’obiettivo è aprirne uno in ogni municipio. E resta operativo anche il «Piano freddo» promosso da Palazzo Marino. Nel frattempo il Comune di Legnano ha offerto sistemazione in due appartamenti all’uomo che insieme alla compagna e due figlie vive da mesi in auto, mentre i servizi sociali di Milano stanno cercando nuovamente di convincere i due ragazzi che vivono alla stazione di San Donato a rivolgersi alla rete di accoglienza.

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