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Morte Fabian O’Neill, la commovente lettera della figlia: “Papà ti perdono!”

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Carlo Roscito

L’ex calciatore di Cagliari e Juventus è scomparso il giorno di Natale a causa dei problemi di alcolismo. Sui social è spuntato un post che ha ripercorso i suoi momenti più difficili.

La triste notizia della sua scomparsa è arrivata nel giorno di Natale. Fabian O’Neill, ex calciatore di Cagliari e Juventus, da tempo lottava con i problemi di alcolismo. Ha perso la sua partita più complicata, l’uruguaiano. Durava da tantissimi anni: lui, fantasia da vendere in campo, non è riuscito a trovare la giocata per smarcarsi dal brutto demone che lo aveva intrappolato. Aveva provato a uscirne, ma il suo fegato ormai era gravemente compromesso.

Marina, figlia di Fabian O’Neill, ha scritto una commovente lettera su Instagram dedicata al papà scomparso (Ansa Foto)

La figlia Marina, su Instagram, ha raccontato i dettagli sulle condizioni di salute del padre. “Che tu sia in pace papà”, ha scritto in un lungo e commovente post. “Tempo fa avevi già perso la scintilla, la gioia e la tua essenza unica. Ti vedevo sempre più triste, più malato, con gli occhietti smarriti, lo sguardo perso, il tuo fisico così forte sempre più debole e deteriorato”. Un messaggio a cuore aperto per il genitore scomparso: Mi ha fatto male sentirti dire qualche volta ‘non voglio vivere più’ nelle tue poche ore di sobrietà. Desidero che il tuo viaggio su questa terra serva a capire di più sull’alcolismo, questa malattia che ti ha sedotto fin da giovane, che ha portato via tutto”.

O’Neill, la figlia Marina: “La tua sensibilità non sopportava così tanto”

Fabian O’Neill con la maglia del Cagliari in azione durante una partita con il Torino (Ansa Foto)
La ragazza è andata avanti svelando perplessità e debolezze. “Ho sempre voluto capire cosa fosse così forte che sentivi e non riuscivi a sopportare, di cosa avessi bisogno ogni giorno della tua vita e che cercavi nei bicchieri di alcol. Si vede che la tua sensibilità non sopportava così tanto. I medici ci davano rapporti negativi, erano più di 10 anni che contavano i tuoi mesi di vita. Sono passati 10 anni da quando ho perso la speranza, ma nessuno si prepara mai a questo momento e non poteva andare diversamente”.
Poi il passaggio più commovente: “Ti perdono papà, giuro che ti perdono. Vorrei che tu lo avessi sentito al mio addio, quando con mamma ti abbiamo preso la mano. Spero che tu abbia sentito la calma che volevo trasmetterti in quel caos di emozioni. Grazie per avermi dato la vita, per aver lasciato dentro di me così tanto di te. C’è molto di Fabian in questa Marina. Mi rende orgogliosa vedere quanto sei amato da tutti, ti ricorderemo per tutta la vita con la tua gentilezza, la tua generosità, l’umiltà che ti usciva dai pori, il tuo distacco per il denaro, la tua luce, il tuo sguardo e i tuoi talenti. Ti amo per sempre. E ora so che è non solo ‘fino alla morte’ come mi dicevi. Ma molto di più”.
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Carlo Roscito