L’ironia dell’importante quotidiano americano New Yorker. La sua gestione di Twitter è stata a dire poco turbolenta
Elon Musk, da persona dell’anno del 2021 alla ‘più esasperante’ nel 2022. L’ironia del New Yorker, che ipotizza per il fondatore di Tesla e Space X e da pochi mesi nuovo, esplosivo, patron di Twitter, un fantasioso premio “per i suoi continui ma infruttuosi tentativi di riempire la voragine aperta della sua anima con l’attenzione di estranei indifferenti“, trova un riscontro più serio nel giudizio del Premio Nobel Paul Krugam che bolla Musk come “un oligarca petulante“.
I veri privilegiati sono circondati da persone che non osano dire loro quando si comportano male, per questo non sono sorpreso nel vedere Elon Musk immolare la sua reputazione – ha scritto l’economista in un recente editoriale sul New York Times, riferendosi alla sua controversa e caotica gestione di Twitter – la domanda più interessante è perché siamo dominati da questo tipo di persone, perché chiaramente stiamo vivendo nell’epoca degli oligarchi petulanti”.
Resta Tesla il suo nucleo finanziario più importante
Aveva già suscitato le critiche di molti, la decisione di Time di nominare lo scorso anno il visionario miliardario, allora uomo più ricco del mondo, persona dell’anno “per la capacità di creare soluzioni ad un crisi esistenziale, per rappresentare le possibilità e pericoli nell’era dei giganti del tech, per guidare le trasformazioni più ambiziose e rivoluzionarie“.
Ma il riconoscimento non sembra essere stato di buon auspicio per Musk, che – vicenda Twitter a parte – chiude l’anno con il titolo di Tesla, nucleo principale della sua ricchezza, che ha perso oltre 50% del suo valore dall’inizio dell’anno. Certo i suoi oltre 183,6 miliardi di dollari lo pongono sempre ai vertici della plutocrazia mondiale, ma quest’anno ha dovuto cedere il trono di uomo più ricco del mondo a Bernard Arnault, Ceo del marchio del lusso francese Lvmh, che di miliardi ne ha 186,2.