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Iran: campionessa di scacchi sfida le autorità, ai mondiali senza velo

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Mauro Simoncelli

Sara Khadim al-Sharia ha preso parte al Campionato mondiale 2022 in Kazakistan senza indossare l’hijab obbligatorio

Nonostante la repressione violenta del governo di Teheran, sono tantissimi i protagonisti dello sport iraniano, soprattutto femminile, che in giro per il mondo per partecipare a competizioni internazionali sfidano il regime non indossando il tipico velo a coprire i capelli.

Sara Khadim al-Sharia posa senza velo davanti alla scacchiera – Twitter

Alle tante proteste di strada per la morte della giovane curda Mahsa Amini si sono unite atlete, sia in competizioni nazionali sia fuori dall’Iran, e poi anche tante artiste iraniane che hanno pubblicato foto e video a capo scoperto, sfidando il regime e per questo motivo anche immediatamente arrestate, poi rilasciate soltanto dietro cauzione.

La campionessa di scacchi senza velo

E’ già una foto che, oltre a fare il giro del web, ha fatto letteralmente il giro del mondo. La campionessa di scacchi iraniana, già  “maestra internazionale” all’età di 18 anni,  Sara Khadim al-Sharia sta prendendo parte al Campionato mondiale 2022, che si sta svolgendo in Kazakistan, senza indossare l’hijab, il classico velo che serve per coprire il capo delle donne iraniane. La notizia è riportata dall’Iran international, che pubblica una foto proprio della giovane seduta davanti alla scacchiera senza il velo.

Nonostante le pressioni e la repressione violenta del governo di Teheran, diversi personaggi dello sport e dell’arte continuano a protestare contro l’hijab rischiando l’arresto. Una delle prime atlete iraniane ad apparire in una competizione senza il velo è stata Elnaz Rekabi durante l’arrampicata su roccia nelle competizioni in Corea del Sud, ma al suo rientro in patria la casa di famiglia era stata rasa al suolo. Secondo alcuni organi d’informazione, l’abitazione era stata demolita da funzionari governativi.

L’arciera iraniana Parmida Ghasemi gareggiò senza velo – Twitter

Alle proteste è seguita la repressione

Dopo la morte violenta della giovane Mahsa Amini, le proteste sono giornaliere in ogni città iraniana e la repressione è sempre più violenta da parte del regime. Però aumentano anche le manifestazioni di dissenso da parte di atleti iraniani che provano a far sentite la loro voce al mondo, come nel caso di Niloufer Mardani, salita senza velo sulla pedana dopo la gara di pattinaggio artistico femminile in Turchia. E Parmida Ghasemi, l’arciera della nazionale iraniana, che ha tolto l’hijab davanti ai funzionari della federazione alla premiazione al termine della Tehran Tirokman League.

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Mauro Simoncelli