Covid, la stampa cinese punta il dito non solamente contro l’Italia, ma anche nei confronti di altri Paesi. Questi ultimi “colpevoli” di effettuare test ai viaggiatori che arrivano, appunto, dalla Cina
La situazione in Cina, per quanto riguarda il Covid, è drammatica. Gli altri Paesi, ovviamente, non vogliono farsi trovare impreparati e cercano di difendersi. A quanto pare, tutto questo, sembrerebbe dare fastidio ai media cinesi. A partire già dalla giornata di ieri, infatti, molti aeroporti (tra questi anche Fiumicino) hanno effettuato dei tamponi obbligatori a coloro che arrivano dal Paese asiatico.
Ed a dire il vero è stato trovato qualcuno che è risultato positivo. Tanto è vero che dalla Cina parlano addirittura di misure “infondate” e “discriminatorie” nei loro confronti. Misure che non vedono protagoniste solamente l’Italia, ma anche altre come: India, Stati Uniti, Corea del Sud, Giappone e Taiwan. Nel giro delle ultime settimane il numero dei positivi e dei morti è drasticamente aumentato.
Nel frattempo arrivano dichiarazioni importanti da parte di un alto dirigente della Sanità di Pechino. Si tratta di Jiao Yahui, ovvero la direttrice dell’ufficio dell’Amministrazione medica della Commissione sanitaria nazionale. Quest’ultima ha affermato che il Paese è sempre stato “trasparente su informazioni che riguardano il Covid-19“. Si è discusso anche del numero dei morti per il virus che è stato diviso in due categorie a livello globale.
Ci sono Paesi che contano solamente i casi di persone risultate positive al test dell’acido nucleico e che sono decedute per insufficienza respiratoria indotta dal virus. Invece, altri, hanno incluso tutti i morti entro i 28 giorni dai test positivi al Covid. Per la direttrice alcuni di loro potrebbero essersi anche suicidati o morti in incidenti stradali dopo che hanno contratto il virus.