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La storia di Benedetto XVI: il primo Papa emerito

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Paolo Colantoni

Fu il primo Pontefice ad approdare su Twitter: uno dei più attivi a lottare contro la pedofilia in Vaticano

E’ stato il pontefice chiamato a subentrare a Papa Giovanni Paolo II, il primo a sbarcare su Twitter con un profilo ufficiale e quello che a sorpresa, rassegnò le sue dimissioni. Joseph Ratzinger, che scelse il nome di Benedetto XVI, è stato il 265/o pontefice di Roma, nono successore tedesco di Pietro, figlio di un poliziotto e di una cuoca.

La storia di Papa Ratzinger – Ansa –

Nacque a Marktl am Inn, il 16 aprile 1927, è diventato sacerdote il 29 giugno 1951, grazie al dottorato in teologia con una tesi su sant’Agostino. Fu abilitato alla docenza con una su san Bonaventura, ed è stato docente a Frisinga, Bonn, Muenster, Tubinga e Ratisbona. E’ stato esperto al Concilio Vaticano II. Nel ’77 Paolo VI lo ha nominato arcivescovo di Monaco e il 27 giugno lo ha creato cardinale. Il suo motto episcopale è stato “Collaboratore della verità”.

Ha partecipato a due conclavi: quello che portò all’elezione di Papa Luciani e quello (solo un mese dopo) che consacrò Papa Wojtyla, che nel 1981 lo nominò prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. E’ stato presidente della commissione per la preparazione del Catechismo della Chiesa cattolica, vice decano e poi decano dei cardinali. Ratzinger è da sempre ricordato per la  grande capacità di abbinare ascolto e spiegazione della teologia. E’ stato tra i più attivi in Vaticano a lottare con tutte le sue forze contro la pedofilia nel clero, imponendo una inversione di rotta nella coscienza, nelle norme e negli atteggiamenti della Chiesa nei confronti dei preti pedofili.

“Ecco perchè si dimise”

La storia di Joseph Ratzinger, per otto anni Pontefice – Ansa –

Di carattere timido, negli otto anni di pontificato ha compiuto decine di viaggi internazionali e in Italia, ha scritto varie encicliche per dire che l’amore e la speranza non sono qualcosa ma qualcuno, cioé Cristo, e per rinnovare la dottrina sociale della Chiesa. Tra i suoi scritti si ricorda il Gesù di Nazareth, realizzato per mostrare che la fede non è un elenco di proibizioni, ma un rapporto di amicizia con il Dio fatto uomo. Lasciò il suo ruolo a febbraio del 2013. Il suo storico segretario, Monsignor Georg Gänswein, spiegò in un’intervista i motivi della sua scelta’: “Ratzinger mi disse della volontà di lasciare parecchio tempo prima del suo annuncio di quel febbraio. Provai a dissuaderlo, ma capii immediatamente che non era possibile convincerlo. Era di una tale chiarezza e serenità che non rendevano necessarie troppe spiegazioni. Disse che il Papato necessitava di vigore fisico e dell’animo. Negli ultimi mesi del suo pontificato si vedeva che si sforzava molto. Nessuna fuga, ammise umilmente di non avere più la forza per reggere la Chiesa di Cristo”.

Fu lui stesso, dopo la rinuncia, a scegliere il titolo di ‘Papa emerito’. È stato uno dei pochissimi pontefici ad aver rinunciato al ministero petrino:  nella storia della Chiesa cattolica altri sette pontefici – tra i casi considerati attendibili – fecero la medesima scelta. Si tratta di Clemente I, Ponziano, Silverio, Benedetto IX, Gregorio VI, Celestino V e Gregorio XII.

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Paolo Colantoni