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Nobile Viviano (Ass. Pirotecnica): “Come sempre a Capodanno siamo soli contro tutti”

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Paolo Colantoni

Nobile Viviano, presidente dell’Associazione Pirotecnica Italiana, tra divieti, delibere e polemiche: “Dal 2 gennaio torneremo ad essere amati, ora siamo diavoli”

Il settore pirotecnico italiano al centro delle polemiche e dei divieti –

Presidente Viviano, il mondo pirotecnico si appresta a vivere la notte più lunga.
“Rispetto allo scorso anno la situazione è migliorata: ma era prevedibile dopo due anni di Covid e con fatturati che erano crollati dell’80%. E’ stata un’annata particolare, con una diminuzione sulle vendite nei primi mesi e un’esplosione nelle ultime settimane”.

Per quale ragione?
“Forse prima si aveva timore di una nuova ondata Covid: il pubblico ha aspettato l’ultimo momento per acquistare. Forse avevano paura che ancora una volta feste, cenoni e party venissero bloccati. Ecco il motivo che ha portato molti a fare acquisti nell’ultima settimana. Da Natale in poi”.

E’ stato l’unico motivo?
“Non solo questo: nei mesi scorsi c’è stato anche il problema di tutti i materiali che arrivavano dalla Cina e che hanno subito un rallentamento. Il mercato è stato bloccato a lungo. Per il nostro settore questo doveva essere l’anno della ripartenza, ma credo che dovremmo attendere almeno un altro anno. Il dato è migliore rispetto al passato, ma non ancora soddisfacente”.

Lo scorso anno lei ai nostri microfoni lamentava i divieti dei vari comuni.
“Tutti interventi illegittimi. Sono stati i tribunali a definirli così e a darci ragione. Come in occasione della nostra causa contro l’ordinanza della sindaca Raggi a Roma. C’è stato il tentativo di bloccare l’utilizzo e la vendita di fuochi d’artificio che sono assolutamente legali e in regola. Tra l’altro bloccando industrie e aziende che pagano regolarmente tutte le tasse. Le vendite venivano bloccate solo due o tre giorni, ma quelli in cui noi facciamo registrare vendite che caratterizzano il fatturato di un intero anno. Ma il fatto più drammatico di queste ordinanze è un altro”.

Quale?
“Che queste ordinanza vanno ad alimentare il mercato abusivo. Il meccanismo è semplice: i comuni bloccano le nostre vendite vietando a noi di poter mettere in commercio prodotti sicuri e costringono le persone ad andare a comprare i botti in luoghi abusivi, con prodotti che sono pericolosi. Noi siamo i primi a combattere gli abusivi, che danneggiano innanzitutto il nostro lavoro. Ma ci troviamo da soli. Senza l’appoggio di chi dovrebbe essere in prima fila a combattere questo fenomeno

Ci sono anche le associazioni ambientaliste e animaliste contro di voi
“E’ un’annosa questione. Loro ritengono, senza nessuna evidenza scientifica, che i fuochi d’artificio inquinano e spaventano gli animali. Nulla di più falso: i fuochi di artificio che vengono messi sul mercato, hanno il simbolo CE: queste due lettere non le mettiamo noi, ma i nostri prodotti hanno superato test rigorosi fatti da organismi riconosciuti e riguardano requisiti di sicurezza, collegati alla salute dei consumatori e alla tutela dell’ambiente e degli animali. Quindi si tratta di prodotti sicuri. Dipende sempre dall’uso che si fa dei vari prodotti”.

Nobile Viviano, presidente associazione pirotecnica italiana –

In che senso?
“La penna con la quale sta appuntando le mie parole serve per scrivere. Ma se lei impazzisce e me la mette in un occhio diventa un’arma. La stessa cosa può accadere con prodotti che sono sicuri, ma devono essere usati in sicurezza. E non mischiati a prodotti illegali”.

Lo scorso anno lei ci fece una battuta: “per undici mesi rendiamo orgogliosi tutti, vincendo anche titoli mondiali, a dicembre passiamo per delinquenti”.
“E’ ancora così. Lo sa che gli spettacoli fatti per i Mondiali in Qatar erano quasi tutti con prodotti italiani? Noi siamo bravissimi: quello che facciamo noi, in Cina non riescono a ripeterlo. La nostra categoria, che rappresenta nel mondo una vera e propria arte, dovrebbe essere tutelata. Noi dipingiamo il cielo, ma come al solito, per undici mesi andiamo in giro per il mondo a fare spettacoli, vinciamo titoli, ma a dicembre ci trasformiamo in persone che fanno male alle persone, all’ambiente e agli animali. Stia tranquillo che, se mi dovesse chiamare il due gennaio, torneremo ad essere amati da tutti”.

 

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Paolo Colantoni