Il portoghese, nuovo giocatore dell’Al-Nassr, in un’intervista rilasciata nel 2015, sosteneva che avrebbe chiuso la carriera in un buon club
Cristiano Ronaldo è un nuovo giocatore dell’Al-Nassr, la notizia – nell’aria da settimane – è stata ufficializzata ieri dal club arabo e dallo stesso calciatore sui propri canali social. Il portoghese mette dunque fine alla sua carriera ad alto livello, a 38 anni (li compirà a febbraio) e dopo aver vinto tutto, tranne il Mondiale con il Portogallo che comunque ha condotto alla vittoria dell’Europeo nel 2016. Ronaldo, cinque Champions League e cinque palloni d’oro, chiude con l’Europa dopo la roboante rottura con il Manchester United, sancita dall’intervista rilasciata poco prima del Mondiale all’amico giornalista Piers Morgan.
Intervista in cui accusava senza mezzi termini il club di scarsa organizzazione e soprattutto il manager Erik Ten Hag reo di non aver mai avuto un atteggiamento corretto e rispetto nei suoi confronti. Parole che probabilmente avevano lo scopo di arrivare alla risoluzione del contratto, ma Ronaldo s’aspettava che la storia sarebbe finita così? Con l’approdo in Arabia Saudita? No, perché fino all’ultimo l’entourage di CR7 ha cercato una squadra che giocasse la Champions League e che fosse disponibile a ingaggiarlo. Niente da fare. A quel punto Ronaldo ha deciso di accettare l’offerta dell’Al-Nassr da 200 milioni di euro a stagione. Cifra che comprende bonus e introiti pubblicitari.
Ma la scelta di sposare il club arabo va in netta controtendenza con quanto affermava Ronaldo nel 2015. Ospite del programma di Johnathan Ross, sette anni fa, Cristiano parlava così: “Nella mia mente, voglio finire ai massimi livelli. Voglio finire con dignità, quindi con un buon club. Ciò non significa che andare in un posto come USA, Qatar o Dubai non vada bene, ma…” A quel punto Ross chiede: “Ma non lo vedi bene per te?” E Ronaldo risponde secco: “No”. Chissà cosa avrà fatto cambiare idea al portoghese. Forse 200 milioni di motivi potrebbero essere la spiegazione.