I dati del primo semestre del 2022 confermano la crescita delle emittenti radiofoniche. Ecco le principali novità, con un occhio al web
“Amo la radio perchè arriva tra la gente”, cantava Eugenio Finardi. Il testo della canzone diventata uno spot per l’intero settore della radiofonia nazionale, si sposa alla perfezione con i recenti dati di ascolto, che evidenziano la crescita del mondo radiofonico: Fm, web radio e podcast sono in costante aumento e confermano come gli italiani (nonostante la diffusione delle nuove piattaforme video) amino ancora ascoltare musica e programmi in radio.
Secondo le ricerche Ter del Tavolo Editori Radio, la crescita negli ascolti è stata evidente: nei primi sei mesi del 2022 c’è stato un aumento generale, pari all’1,3%: sono circa 33,6 milioni gli ascoltatori quotidiani medi. Dati che fanno ben sperare anche in previsione del secondo semestre. La prima radio nazionale resta Rtl 102.5, nonostante abbia fatto registrare il 5,5% in meno, toccando quota 6 milioni di ascoltatori. Cresce Radio 24 e tutte le emittenti del gruppo Gedi. La crescita più clamorosaè di Radio Kiss Kiss, che ha fatto toccare un più 19,4%. Il primo gruppo nazionale resta il Polo Mediaset con il 33,5% di ascolto medio quotidiano.
Il settore radiofonico continua ad essere in grande aumento, con novità continue: come la nascita di web radio di nuova generazione: l’ultimo esempio è No Name Radio, lanciata dal gruppo Rai e studiata per i giovani. La radio sembra quindi vivere un nuovo rinascimento dopo l’arrivo della musica liquida e dei social che hanno modificato tanti termini di paragone. Non a caso, la “vecchia radio” è il media che ha resistito meglio alla rivoluzione digitale, confermando puntualità e autorevolezza e dimostrandosi una vera e propria compagna di viaggio. Per quanto riguarda i dati di ascolto (che sono sempre legati a sondaggi e a opinioni), da ora alcuni network avvieranno una vera e propria rivoluzione affidandosi a Nielsen, per la rilevazione del sempre più significativo ascolto digitale.
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