L’ultimo saluto a Pelè: il Brasile si ferma per O’Rey [VIDEO]

Il Brasile si ferma per salutare l’ultima volta Pelè. Un Paese intero a San Paolo per omaggiare l’ultima volta O’Rey.

E’ il giorno dell’ultimo saluto di Pelè. Il Brasile in questo 2 gennaio si è fermato per ricordare il proprio Re. Milioni di persone hanno raggiunto San Paolo per omaggiare il feretro dell’ex stella verdeoro.

Pelè
Il Brasile si ferma per salutare Pelè – Notizie.com – © Ansa

Una giornata che mai nessuno dimenticherà nel Paese carioca e che il sito ha seguito direttamente da San Paolo con la nostra inviata Arianna Di Pasquale. Milioni di persone in fila dalle prime ore di questo lunedì per entrare nello stadio del Santos e dare il proprio saluto al loro idolo oltre che un giocatore che ha scritto la storia del calcio mondiale.

Il feretro di Pelè è arrivato proprio tra due ali di folla e per un giorno il Brasile ha deciso di mettere da parte qualsiasi festeggiamento per il nuovo anno per ricordare forse il giocatore più forte di sempre insieme a Maradona.

Il Brasile si ferma: l’omaggio a Pelè

Pelè veglia
Milioni di persone hanno raggiunto San Paolo per salutare Pelè – Notizie.com – © Ansa

La morte di Pelè ha sicuramente lasciato un vuoto nel mondo del calcio mondiale oltre che in quello brasiliano. Ma il Paese carioca ha perso il punto di riferimento oltre che la sua stella che per anni ha portato in alto il nome del Brasile.

Milioni di persone nelle scorse ore hanno raggiunto San Paolo per cercare di entrare nel campo del Santos e omaggiare O’Rey. Una folla, come detto, ha accolto il feretro dell’ex stella e milioni di persone sono riusciti ad entrare nello stadio per omaggiare il loro idolo.

Tra i presenti anche il presidente della Fifa Gianni Infantino. “E’ un momento molto triste – ha detto il numero uno del calcio mondiale, citato da La Gazzetta dello Sportproviamo grandi emozioni perché per tutti noi è un’icona del calcio mondiale. Io non l’ho visto giocare, ma tutto il mondo sa chi è stato“.

Di seguito il video esclusivo della nostra inviata Arianna Di Pasquale da San Paolo:

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