Facciata Senato imbrattata da ambientalisti, decisione del giudice

Facciata Senato imbrattata da ambientalisti, arriva la decisione da parte del giudice in merito agli episodi che si sono verificati nella giornata di ieri

Facciata Senato imbrattata da ambientalisti
Facciata Senato imbrattata da ambientalisti (Ansa Foto) Notizie.com

Nella giornata di ieri il Senato ha subito un vile e violento attacco all’esterno della sede. Un gruppo di ambientalisti, infatti, si sarebbe armato di vernice rossa provocando non pochi guai ai muri, portone e marciapiede. Ne hanno approfittato in un momento in cui i carabinieri sono stati presi completamente alla sprovvista e non si trovavano nei pressi dell’ingresso del Senato. Quando oramai il danno era stato già bello che fatto i militari li hanno bloccati.

Si tratta di tre persone: Davide Nensi, Alessandro Sulis e Laura Paracini. Questi ultimi sono stati portati, immediatamente, in caserma dove sono stati posti sotto interrogatorio. Sempre nella giornata di ieri sono arrivati i messaggi di vicinanza da parte dei politici di tutti i partiti che hanno condannato questo vile ed assurdo gesto senza senso. Nel frattempo, però, c’è da segnalare la decisione ufficiale da parte del giudice in merito alla posizione delle tre persone che sono finite in manette.

Facciata Senato imbrattata da ambientalisti: giudice li scarcera

Facciata Senato imbrattata da ambientalisti
Facciata Senato imbrattata da ambientalisti (Ansa Foto) Notizie.com

I tre ambientalisti sono stati scarcerati dopo che gli stessi avevano, appunto, effettuato un blitz all’esterno dell’ingresso del Senato. Palazzo Madama è stata imbrattata con della vernice rossa. Questa è la decisione ufficiale da parte del giudice. Anche se la vicenda non è affatto finita qui. In questo momento sono ancora in corso le operazioni di pulizia.

Il giudice ha sì deciso per la scarcerazione, ma questo non ha tolto loro la possibilità di essere processati. Tanto è vero che le accuse nei loro confronti rimangono e sono a dir poco pesanti. Tanto è vero che si parla, appunto, di “danneggiamento aggravato“. Il prossimo 12 maggio dovranno presentarsi in tribunale. La Procura aveva spinto per l’obbligo di dimora da parte dei tre indagati.

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