Il vicepresidente della Camera ripropone un suo vecchio progetto: “E’ il quartiere più popoloso e più povero di Roma, merita una chance importante”
idee, innovazione, futuro e finanziamenti, tutto al servizio della gente e soprattutto in zone spesso e troppo dimenticate. Tra queste il municipio delle Torri a Roma, un chiodo fisso per il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli che, presente alla presentazione del candidato alla Regione Lazio Francesco Rocca, rilancia il suo progetto non solo di riqualificare ma dare una possibilità di crescita a livello finanziario e sociale, sfruttando la scia dell’Expo 2030 nel polo di Tor Vergata.
Per Rampelli è un obiettivo importante ed è lui stesso a spiegarlo con calore e quasi un pizzico d’emozione: “Credo sia arrivato il momento di creare e istituire una zona economica speciale per le Torri che è il quartiere più povero di Roma e anche il più popoloso. Sento molto questa cosa perché nelle precedenti due legislature avevo presentato un progetto e adesso lo ripresento con ancora più forza e vigore”
“E’ il momento di agire e far vedere che ci siamo per tutti”
Per Rampelli un punto di partenza ma per arrivare ad un approdo sicuro e questa cosa delle due Torri gli sta molto a cuore: “Non solo è il quartiere più povero e più popoloso della capitale, ma anche quello dove risiedono le giovani coppie per eccellenza e si deve dare una possibilità a questa zona di riqualificarsi nel vero senso della parola, sfruttando l’onda dell’Expo 2030 e sul fatto che si lavorerà per ampliare il polo di Tor Vergata. E’ un’occasione e non possiamo farcela sfuggire“.
Per Fabio Rampelli è una opportunità per dare alle giovani coppie che si sono appena sposate o stanno per farlo una occasione di creare una vita lì’ alle due Torri e di veder cambiare e crescere nel migliore dei modi un quartiere che adesso è quasi alla sbando e abbandonato dalle Istituzioni. Un progetto del genere potrebbe dare una grande possibilità al quartiere stesso e alle persone che ci vivono o vogliono venirci vivere. Un discorso su cui Rampelli stesso punta tanto, da farne uno dei suoi cavalli di battaglia, ma non per questioni politiche, quanto per situazioni legate al sociale vero e proprio.