Test Covid a viaggiatori, denuncia dalla Cina ‘Atto discriminatorio’

Test Covid a viaggiatori provenienti dalla Cina. Per il Paese asiatico si tratta di una umiliazione ed, allo stesso tempo, di un atto discriminatorio 

Denuncia dalla Cina
Test Covid a viaggiatori in arrivo dalla Cina (Ansa Foto)

La situazione Covid che riguarda la Cina sta causando non pochi problemi. Basti pensare che il numero dei contagi è salito in maniera esponenziale. Stesso discorso vale anche per il numero dei morti. Questo tipo di variante appare molto più aggressiva. Tanto è vero che le altre nazioni hanno deciso di difendersi e di effettuare dei test contro il Covid a viaggiatori in arrivo dal Paese asiatico.

Una scelta dettata dal “buonsenso” ed anche per evitare una strage. Tranne per la Cina che condanna questa imposizione descrivendola addirittura come “discriminatoria” nei loro confronti. Tra i Paesi che hanno deciso di “difendersi” c’è anche l’Italia. Basti pensare che a Fiumicino ed anche in altri aeroporti sono stati allestiti proprio degli stand. Tra l’altro sono state individuate anche persone che hanno contratto il virus.

Test Covid, dalla Cina denunciano: “Inaccettabile

Denuncia dalla Cina
Test Covid a viaggiatori in arrivo dalla Cina (Ansa Foto)

Nel frattempo dalla Cina alzano la voce e puntano il dito proprio contro le nazioni che stanno effettuando questi test. In particolar modo la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning: “Non si hanno basi scientifiche e alcune pratiche sono inaccettabili. Pechino potrebbe prendere delle contromisure sulla base del principio di reciprocità“. Insomma, hanno voluto far capire che si oppongono ai tentativi di “manipolazione” delle misure di prevenzione.

Non è finita qui visto che, secondo quanto riporta la rivista ‘Peer-reviewed Frontiers of Medicine, in Cina potrebbe essere stato raggiunto il picco. In particolar modo in due grandi città come Shanghai e Pechino. Un numero che potrebbe aumentare in maniera drastica anche nelle prossime settimane quando nel Paese ci sarà il ‘Festival di Primavera’ (in programma il 22 gennaio). Dalla Francia, però, respingono le accuse che arrivano dalla Cina. Ci ha pensato direttamente il primo ministro Elisabeth Borne a spegnere le polemiche. “Stiamo compiendo il nostro dovere nel chiedere i test“.

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