Per evitare una diffusione ulteriore del contagio, il primo ministro nipponico Fumio Kishida ha deciso di intervenire tempestivamente. Pechino fa sapere di ritenere dicriminatorie le disposizioni adottate nei suoi confronti dalla maggior parte dei Paesi
Il Giappone inasprirĂ da domenica le sue misure di controllo delle frontiere per i viaggiatori provenienti dalla Cina. Lo ha dichiarato il primo ministro Fumio Kishida, dopo aver visitato il santuario di Ise Jingu nella prefettura di Mie, in risposta a unâondata di infezioni di Covid-19 tra questi visitatori.
Ulteriori misure richiederanno test di coronavirus negativi prima che i passeggeri si imbarchino sui voli diretti dalla Cina, intensificando cosĂŹ le misure giĂ adottate il 30 dicembre. Il Giappone continuerĂ a chiedere alle compagnie aeree di limitare i voli aggiuntivi dalla Cina: âLe restrizioni necessarie sono ancora messe in atto mentre stiamo adottando tutte le misure possibili per prevenire le infezioniâ, ha aggiunto Kishida.
La decisione ha fatto seguito ai risultati dei test Covid-19 sui viaggiatori provenienti dalla Cina nei giorni scorsi e a misure simili da parte di altri Paesi. Un conteggio del ministero della salute giapponese mostra che 53 dei 56 viaggiatori internazionali risultati positivi allâarrivo negli aeroporti martedĂŹ provenivano dalla Cina. Pechino ha definito âdiscriminatoriâ tali limiti, imposti tra gli altri anche da Unione Europea, Corea del Sud e Stati Uniti.
Separatamente, il ministero degli Esteri giapponese ha affermato che i voli diretti da Hong Kong e Macao potranno atterrare in aeroporti diversi rispetto al normale. Le compagnie aeree devono ancora trattenere voli aggiuntivi da Hong Kong e dallâhub di Macao, anche dopo che lâelenco degli aeroporti di destinazione si è ampliato domenica.