Francesco Colonnese, doppio ex di Inter e Napoli, gioca in anticipo per Notizie.com il big match del Meazza
Due anni al Napoli, tre all’Inter: con la maglia azzurra ha sfiorato una Coppa Italia, perdendo in finale con il Vicenza. Con l’Inter ha vinto una Coppa Uefa ed è andato ad un passo dalla vittoria del titolo. Inter-Napoli è il derby personale di Francesco Colonnese, ex difensore che con le due squadre è stato protagonista di stagioni positive: “Io mi sento tifoso dell’Inter, ma mio padre che è in cielo tifa Napoli e sicuramente starà aiutando gli uomini di Spalletti”, ha detto in esclusiva ai microfoni di Notizie.com.
Francesco Colonnese, che si aspetta da Inter-Napoli?
“Una gara equilibrata, bella, dal risultato imprevedibile. L’imprevedibilità è dettata soprattutto dalla lunga sosta. Provare ad immaginare come stiano le due squadre dopo oltre cinquanta giorni di sosta è impossibile. Le sorprese, come abbiamo visto negli altri campionati, possono essere dietro l’angolo”.
Per qualcuno si tratta già di una gara decisiva per lo scudetto. E’ d’accordo?
Lo è, ma solo per l’Inter. I nerazzurri hanno una grande chance: giocano davanti al loro pubblico ed hanno la possibilità, in caso di vittoria, di riaprire il campionato e provare a rientrare nella lotta scudetto. Non sarà certamente facile, perchè il Napoli è una squadra molto forte”
Cosa l’ha colpita maggiormente degli azzurri?
“E’ la squadra che ha giocato il calcio migliore in questi mesi. Il gruppo è eccezionale, formato da ragazzi che hanno voglia di riscrivere la storia. L’allenatore è preparato e di esperienza ed hanno giovani di valore. Prima della sosta del campionato sembravano imprendibili”.
Da difensore, si aspettava che gli uomini di Spalletti trovassero una grande solidità difensiva, dopo la cessione di un pilastro come Koulibaly?
“Merito di Spalletti che ha lavorato bene e della società, che finalmente ha fatto una scelta in controtendenza con ciò che fanno tutti: hanno preso finalmente un difensore vero”.
A chi si riferisce?
“A Kim: un marcatore puro. Il calcio deve ritrovare la specificità del ruolo. Negli ultimi anni si cercavano calciatori in grado di saper far tutto: portieri che devono saper giocare con i piedi, difensori che pensano prima ad impostare e poi a marcare. Kim invece è un difensore vero: uno bravo nell’anticipo, nel colpo di testa. I Mondiali ci hanno insegnato che servono calciatori che sappiano muoversi nel loro ruolo. Senza troppa fantasia”.
Più difficile da marcare Lukaku o Osimhen?
“Il Lukaku dell’ultimo periodo è molto meno imprevedibile del passato. Se torna quello che abbiamo visto con l’Inter di Conte ok, altrimenti in questo momento per i difensori è molto più complicato controllare uno come Osimhen: un attaccante di razza”.