Dopo la morte di Benedetto XVI anche papa Bergoglio potrebbe aver già firmato una lettera di dimissioni in caso di malattia invalidante
La morte di Benedetto XVI ha colpito tutto il mondo ecclesiastico lasciando un grande vuoto nella Chiesa. Il nome di Joseph Ratzinger verrà consegnato alla storia soprattutto per la storica rinuncia, che ha dato origine a un’inedita convivenza di due papi in Vaticano. E anche da Emerito è stato al centro di pesanti polemiche.
Jorge Mario Bergoglio è salito al soglio di Pietro nel marzo 2013 e l’anno successivo affermò che la rinuncia di Benedetto XVI aveva aperto la strada dei papi Emeriti.
La morte di Joseph Ratzinger ha chiuso per la Chiesa Pontificia, al momento, la parentesi dei due papi. Benedetto XVI quando formulò la rinuncia al soglio di Pietro per problemi di salute aprì in pratica una nuova era, quella del papa Emerito. Per questo ha suscitato grande interesse la conferma che anche papa Francesco ha scritto una lettera di dimissioni nel caso di una malattia che ne paralizzi in modo permanente le capacità decisionali e di governo.
Il Pontefice l’ha formulata nei primi mesi del pontificato dopo essere stato nominato dal conclave nel marzo del 2013. “Quattro o cinque anni, non so, anche due o tre”, questo il pensiero di papa Francesco che ha sempre detto che il suo pontificato sarebbe stato breve, ma l’improvvisa rinuncia di Benedetto XVI lo ha costretto a rivedere i piani perché, ovviamente, la Chiesa non può certo permettersi ben due papi Emeriti in vita e un terzo “in carica”, fermo restando che il Papa resta uno e uno soltanto.
Papa Francesco avrebbe sempre considerato l’opzione delle sue dimissioni, naturalmente con tempi e modalità da sperimentare e certamente non nell’immediato e sicuramente con meno ostacoli dal punto di vista burocratico, visto il precedente. “Io ho già firmato la mia rinuncia.
Era quando Tarcisio Bertone era segretario di Stato. Ho firmato la rinuncia e gli ho detto: ‘In caso di impedimento medico o che so io, ecco la mia rinuncia. Ce l’hai’. Non so a chi l’abbia data Bertone, ma io l’ho data a lui quando era segretario di Stato”, ama ripetere ai suoi collaboratori papa Francesco, l’idea quindi c’è sempre stata fin dal giorno della sua ascesa al trono pontificio. Bergoglio sta continuando a portare avanti il suo lavoro anche se le condizioni di salute non sono delle migliori, ma ha sempre smentito, ad esempio, di avere il cancro. Continuerà la sua missione finché riuscirà a farlo, poi lui quella lettera l’ha già firmata.