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Politica

Rivoluzione Meloni: cambiano i vertici di Aifa e Tesoro

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Francesco Spagnolo

Giorgia Meloni al lavoro per una vera e propria rivoluzione. Cambiano i vertici di Aifa e Tesoro, ma potrebbe non essere finita qui.

Il lavoro di rinnovo di Giorgia Meloni prosegue. Nonostante le proteste da parte dell’opposizione, il premier non sembra essere intenzionato a fermarsi per quanto riguarda la rivoluzione dei vertici dell’amministrazione pubblica.

Giorgia Meloni pronta ad una vera e propria rivoluzione – Notizie.com – © Ansa

Destino ormai segnato, come scritto da La Stampa, per Nicola Magrini e Alessandro Rivera: per loro ultime settimane a capo di Aifa e Tesoro. Il presidente del Consiglio entro il 24 gennaio, ultimo giorno utile per lo spoyls sistem, ha intenzione di rimuoverli dai rispettivi ruoli per trovare altri profili. Un po’ come fatto con Giovanni Legnini, ormai non più commissario per la ricostruzione delle aree colpite dal terremoto (al suo posto nominato Guido Castelli).

Ma in bilico ci sono anche Biagio Mazzotta, ragioniere generale dello Stato, ed Ernesto Maria Ruffini, numero uno dell’Agenzia delle entrate. Anche se quest’ultimo vede salire un po’ le sue possibilità di una conferma.

Le altre posizioni a rischio

Destimo segnato per Marcello Minenna – Notizie.com – © Ansa

A forte rischio anche Marcello Minenna e Alessandra Dal Verme, ad oggi a capo delle Dogane e del Demanio. Per loro il destino sembra essere ormai segnato e quasi certamente saranno rimossi entro il 24 gennaio. La strada per trovare i sostituti è ancora naturalmente tutta aperta e vedremo su chi cadrà la scelta nelle prossime ore.

Come detto in precedenza, Ernesto Maria Ruffini non dovrebbe lasciare l’Agenzia delle entrate. Alcuni esponenti della Lega spingono per un cambio, ma il ministro Giorgetti lo stima e da qui l’ipotesi di una conferma. In uno sostegno anche la posizione sullo stralcio delle cartelle inesigibili. Una linea molto simile a quella di Giorgia Meloni.

Destino ormai segnato, invece, per Pasquale Tridico. Il presidente dell’Inps, infatti, non sembra rientrare tra le nomine soggette a spoils system. E il motivo è semplice: il mandato scadrebbe a maggio 2023, ma il cda è entrato in carica solamente undici mesi dopo e, di conseguenza, la sua carica è pronta ad essere allungata fino alla primavera del prossimo anno.

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Francesco Spagnolo