In merito alla questione del ‘Reddito di Cittadinanza’ ha voluto dire la sua il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon. Quest’ultimo ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano ‘La Repubblica’
Claudio Durigon a 360° per quanto riguarda il ‘Reddito di Cittadinanza‘ e non solo. Si tratta di uno degli argomenti più spinosi degli ultimi mesi. In molti, che ne usufruiscono, hanno avuto il terrore che il nuovo governo potesse abolirlo. Tanto è vero che qualcuno di loro ha minacciato di morte anche la premier Giorgia Meloni e la sua famiglia se lo avesse tolto. Il tutto accadde poche settimane fa. In una intervista rilasciata al quotidiano ‘La Repubblica‘, il sottosegretario al Lavoro ha voluto fare il punto della situazione in merito.
Fa sapere che, entro la fine del mese di gennaio, ci sarà un decreto lavoro che tenderà a dare più flessibilità e meno burocrazia alle aziende. In particolar modo più sicurezza ai lavoratori. Le novità, però, non sono affatto finite qui visto che ci potrebbero essere delle modifiche importanti per quanto riguarda l’Opzione Donna. Si potrebbero ripristinare, infatti, le vecchie condizioni. La volontà c’è, tanto è vero che se ne sta parlando.
Poi si è voluto soffermare sulla questione relativa al sussidio. Ci tiene a precisare che il reddito ha “fallito“. In merito alla possibile abolizione, però, ha voluto precisare alcune cose: “Lo togliamo solo a chi può lavorare e si adagia nella sua condizione attuale. La vera sfida non è dare un sussidio, ma il lavoro. Il lavoro non manca, anche perché le aziende cercano 500 mila lavoratori secondo Anpal-Unioncamere“.
Il governo continuerà a lavorare per fare in modo che queste esigenze vadano ad incrociarsi con i profili dei percettori. Nel caso in cui un percettore del sussidio dovesse rifiutare una chiamata di lavoro, allora il Reddito gli verrà tolto. E l’invito dello stesso Durigon non si è fatto attendere: “Poi dopo vale la regola della Naspi: finita la disoccupazione, bisogna cercarsi un posto“.