Simba non ce l’ha fatta, morto il piccolo ricoverato per sostanze tossiche

Purtroppo Simba non ce l’ha fatta. Il piccolo di tre anni era ricoverato per aver assunto delle sostanze tossiche dal latte materno. Il saluto da parte dell’associazione ‘La Casa di Matteo’

Niente da fare per il piccolo SImba
Ospedale Santobono Napoli (Ansa Foto) Notizie.com

Il piccolo “Simba” è passato a miglior vita. Il piccolo, di solamente 3 anni, è morto nella giornata di oggi pomeriggio. Purtroppo le sue condizioni, nell’ultimo periodo, si erano ulteriormente aggravate. Ricoverato dalla nascita e abbandonato dalla madre tossicodipendente a Napoli. Aveva assunto delle sostanze nocive dal latte materno. Purtroppo per lui non c’è stato nulla da fare. A riportare la notizia è stato il quotidiano ‘Corriere della Sera‘.

L’associazione ‘La Casa di Matteo‘ gli aveva salvato la vita in tre occasioni e rianimato. Questa volta, però, non ha potuto fare niente. E’ stato chiamato così proprio come il nome del cartone animato. Era nato in una baracca da madre che aveva problemi con droga ed alcol. Solamente grazia all’allarme di un assistente sociale il piccolo è stato portato all’ospedale ‘Santobono‘. Proprio lì dove il suo cuore ha smesso di battere. La madre, con una scusa, si era allontanata. Da quel momento in poi aveva fatto perdere le proprie tracce.

Napoli, morto il piccolo Simba: aveva assunto sostanze tossiche

Niente da fare per il piccolo SImba
Morto il piccolo SImba (Ansa Foto) Notizie.com

Non aveva nessun parente. Tutti erano spariti. A raccontare la sua storia è stato il presidente dell’associazione nominata in precedenza, Marco Caramanna. I medici avevano scoperto che il piccolo aveva assunto del latte materno. Solo che erano presenti stupefacenti, proprio per via del fatto che la madre era una tossicodipendente. Delle crisi d’astinenza che gli hanno causato seri danni neurologici e crisi epilettiche.

Grazie a questa vicenda il fratellino di Simba, che viveva con lui nella baracca, è stato salvato ed allo stesso tempo adottato. Un lungo viaggio da Napoli a Roma: prima al Santobono e poi al Bambino Gesù di Roma. Fino a quando non si è verificata una nuova crisi respiratoria che ha posto, per sempre, la parola fine alla sua vita.

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