Una vera e propria tragedia quella che si è verificata all’estero e che vede come vittima un italiano. Un nostro connazionale è stato trovato senza vita nel proprio appartamento. Rabbia dei suoi genitori che sono stati avvisati dopo molti giorni
Una notizia tragica quella che arriva direttamente dall’Ungheria. Ci troviamo nella capitale, a Budapest, dove arriva una vicenda che ha il sapore del mistero. Si tratta, appunto, di un nostro connazionale che è stato ritrovato senza vita. Si tratta di Stefano Puddu ed aveva 37 anni. Si era trasferito nel Paese da quasi tre anni. A riportare la notizia è stato il quotidiano ‘Il Messaggero‘. Rabbia dei genitori che accusano le autorità locali di averli avvisato dopo due settimane.
La sua famiglia ha provato a chiamarlo e mandarli messaggi: tutto inutile. Poi la notizia che non avrebbero mai voluto ricevere. Non è finita qui visto che hanno dovuto aspettare anche dieci giorni per poter riavere la salma. Dito puntato, quindi, contro l’ambasciata italiana che si trova in Ungheria. A quanto pare l’uomo avrebbe perso la vita per una meningite batterica causata. Probabilmente, secondo i parenti, dovuta ad una otite curata malissimo dall’equipe medica ungherese.
Nel frattempo la Procura di Roma ha voluto aprire un fascicolo in merito. Con il pm Giulia Guccione che ha avviato l’indagine per “omicidio colposo e furto“. Nel frattempo la famiglia ha chiesto al Ministero degli Esteri di approfondire e di fare indagini sul comportamento dei dipendenti dell’ambasciata. L’ultima volta che la vittima aveva visto i suoi genitori era quest’ultima estate, quando era ritornato in Sardegna per le vacanze. Poi l’ultima telefonata il 2 ottobre. Di domenica. Sempre in quel giorno si sentivano. Da quel momento in poi nessuna chiamata né altro. Decisamente troppo strano da lui che non aveva mai mancato a questo appuntamento. Successivamente sono iniziate le chiamate all’Ambasciata italiana a Budapest. Anche se non hanno ottenuto le risposte che volevano.
Questo è quello che fa sapere il loro avvocato, Rita Tenerelli. Il 28 ottobre i carabinieri di Quartu Sant’Elena vanno a casa dei genitori dell’uomo, annunciando loro che li avrebbe chiamati il comandante il giorno dopo. Non aspettano la telefonata e si presentano in caserma, dove gli arriva la tragica notizia. Non è stato facile neanche sapere della causa. In un primo momento di era parlato di infarto, poi incidente stradale, addirittura droga e anche di una possibile “vendetta” di amici. Versioni diverse tra di loro, grazie anche ad una emali della vicina che aveva contattato la polizia. Del suo portafoglio neanche l’ombra. Stesso discorso per l’orologio. Spariti nel nulla. Sono tanti gli interrogativi di questa vicenda oscura.