Cina, aumenta sempre di più la preoccupazione in vista del Capodanno lunare: milioni di persone sono in viaggio per non mancare a questo evento. Nel frattempo, però, il numero dei contagi da Covid aumenta sempre di più 
In Cina aumentano, ogni giorno di più, i casi relativi al Covid. Anche se la loro preoccupazione più importante, in questo momento, riguardi il Capodanno lunare. Tanto è vero che milioni di persone sono in viaggio per non mancare affatto a questo appuntamento importante nel Paese. Non dimenticandosi, però, che è ancora in atto una pandemia. Non solo: che la situazione è ancora più drammatica rispetto agli inizi della stessa (tre anni fa). Il ‘Covid Zero‘ non ha portato a grandi risultati. Adesso si stanno studiando nuovi metodi per cercare di ridurre la possibilità di un nuovo focolaio.
Il ministro dei Trasporti cinese ha invitato i viaggiatori a ridurre i viaggi e assembramenti. In particolar modo a bambini, anziani e a donne incinte di rimanere a casa. Invito anche ad utilizzare la mascherina nei mezzi di trasporto. Il governo ha consigliato ai cittadini di rimanere nelle proprie abitazioni, discorso diverso per alcuni governi locali che hanno detto il contrario. Nel frattempo gli ospedali sono al collasso: tanto è vero che i positivi vengono curati all’esterno delle strutture, visto che dentro non c’è più posto. Le autorità sono preoccupate del fatto che i contagi possano aumentare sempre di più.
Cina, in arrivo Capodanno lunare: preoccupazione del governo
Nel frattempo, dall’estero, fanno sapere che un numero importante di giovani sta richiedendo dei test per il Covid. In particolar modo per i viaggiatori che arrivano dalla Cina. Dicendo che sono necessari visto che, il governo cinese, non dà molte informazioni sull’epidemia.
Pochi giorni fa l’Unione Europea ha dato un segnale forte in merito a questa vicenda. Ovvero incoraggiando Stati membri a potenziare i controlli e sottoporre ai viaggiatori, provenienti dalla Cina, a tamponi obbligatori. Onde evitare una vera e propria strage di positivi. Anche l’Oms è seriamente preoccupata per i dati che non arrivano dalla Cina.
