Covid, la Cina non ci sta: “La nostra gestione è corretta”

Pechino risponde alle numerose critiche ricevute negli ultimi giorni e rivendica le sue scelte in tema di sicurezza sanitaria. Il governo cinese assicura che da dicembre a oggi siano stati solo 22 i decessi dovuti al Coronavirus, ma sono molti i dubbi

La Cina non ci sta e si difende dalle critiche ricevute da Stati Uniti e Oms in merito alla gestione della pandemia di Covid-19. Lo fa sollecitando i Paesi che hanno imposto restrizioni all’arrivo di viaggiatori dal Paese a non indulgere in “manipolazioni politiche” e “pratiche discriminatorie“. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha accusato recentemente Pechino di sotto-rappresentare il reale impatto dell’ultima ondata di contagi, soprattutto in relazione ai ricoveri e ai decessi. Al tempo stesso Tedros Adhanom Ghebreyesus, il direttore generale dell’agenzia dell’Onu, ha espresso la preoccupazione dell’Oms per i rischi collegati alla vita delle persone e ribadito l’importanza della vaccinazione e della somministrazione delle dosi di richiamo.

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La Cina si difende dalle accuse sulla gestione della pandemia (Ansa) – Notizie.com

Successivamente, pure il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, si è dichiarato preoccupato per la gestione della situazione da parte di Pechino. Per questi motivi la Cina ha esortato l’Oms a mantenere una posizione “scientifica, obiettiva e imparziale” rispetto alla pandemia. Il Paese orientale è inoltre molto irritato per le restrizioni introdotte da alcuni Stati (quasi tutti in realtà) nei confronti dei viaggiatori provenienti dai propri confini. Anche l’Unione Europea ha sollecitato i Paesi membri a richiedere il tampone negativo 48 ore prima dell’imbarco.

Dati sempre più preoccupanti

I dati diffusi da Pechino dopo l’allentamento delle restrizioni della politica di zero Covid sono oggetto di attento scrutinio a livello internazionale, anche perché l’assenza di numeri affidabili sul contagio preoccupa sempre di più. Una preoccupazione che coinvolge pure gli stessi cinesi, che in questi giorni stanno assistendo alla scomparsa di molte celebrità, a un ritmo più rapido del solito: dalla soprano Chu Lanlan (star dell’opera di Pechino, morta a soli 40 anni), all’attore ottantatreenne Gong Jintang (protagonista in molte serie tv seguite dal grande pubblico), passando per l’ottantasettenne giornalista ed ex accademico dell’Università di Nanchino, Hu Fuming, e sedici tra scienziati e ingegneri di alto livello, tutti scomparsi tra gli ultimi giorni del 2022 e l’inizio del 2023.

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I dati forniti dalla Cina lasciano più di qualche dubbio (Ansa) – Notizie.com

Pechino assicura che nessuno di questi decessi sia attribuire al Covid-19 e che dall’inizio di dicembre scorso ci siano stati solo 22 decessi dovuti al coronavirus. Tuttavia, il rapido aumento di morti improvvise ha innescato più di un dubbio tra gli utenti dei social sul livello di sottovalutazione dell’attuale ondata di contagi da parte delle autorità.

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