Lo Zar, vincitore dello storico Scudetto della Sampdoria nella stagione 1990-1991, ha ricordato l’ex compagno a Notizie.com: “Non l’ho mai visto arrabbiato”.
Un dolore atroce. L’ha vissuto da compagno e amico, condividendo più spogliatoi, tutti vincenti. Da quello della Sampdoria, stagione 1990-1991, l’anno del primo storico e unico Scudetto blucerchiato. A quello della Juventus 1995-1996, l’ultima Champions League alzata al cielo dai bianconeri.
Pietro Vierchowod e Gianluca Vialli, vite e successi che si sono intrecciati nel calcio italiano e che nessuno potrà mai sciogliere. Lo Zar, uno dei difensori più rocciosi della storia del calcio, ha commentato la triste notizia della scomparsa dell’ex calciatore e dirigente della Nazionale: “Ci siamo visti un mesetto fa per la presentazione del docu-film sulla Samp tricolore. Già lì purtroppo aveva una faccia sofferente. Viene a mancare un grande amico e una persona molto equilibrata“, ha detto a Notizie.com. “Era un leader negli spogliatoi ai miei tempi“, continua Vierchowod. “E lo era anche adesso con l’Italia nella veste da dirigente. Ha dato qualcosa alla squadra anche se non era lui l’allenatore. Purtroppo poteva ancora dare tanto…”.
Una figura di livello assoluto dentro e fuori dal campo: “Era un innovatore e un grandissimo giocatore. Dove è andato ha vinto tutto con la sua freschezza”. Vierchowod sottolinea un aspetto extra-calcio: “Posso dire una cosa, in tanti anni che l’ho vissuto e frequentato non l’ho mai visto una volta arrabbiato. Anche questa era la sua forza, riusciva sempre a sdrammatizzare ogni momento. Tutto ciò perché era consapevole dei suoi mezzi, un vero trascinatore“.