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Gianluca Vialli: il primo player manager italiano in Premier League

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Mauro Simoncelli

Gianluca Vialli ha vinto tanto nella carriera da calciatore, ma pochi ricordano che ha vinto molto anche nella prima esperienza di player manager italiano

Nel momento del profondo dolore per la prematura scomparsa di un uomo, di un giocatore, di un campione come Gianluca Vialli, tornano alla mente i frammenti di una carriera intensa e vincente e forse in pochi ricordano che fu tra i primi in assoluto ad andare a giocare in Premier League prima di diventare anche il primo giocatore allenatore italiano del Chelsea.

Vialli alza al cielo la Coppa d’Inghilterra appena vinta – Notizie.com –

In principio fu Andrea Silenzi. Poi a ruota, Ravanelli, Vialli, Carbone, Festa, Lombardo, Di Matteo, Casiraghi, Di Canio, Zola e molti altri ancora. Una diaspora di giocatori italiani che in Serie A stavano ancora lasciando il segno, ma che decisero di andare a mettersi alla prova del calcio d’oltre manica. 

A Londra alla corte dei Blues

Dopo aver vinto la Champions League allo stadio Olimpico di Roma con la maglia della Juventus nella finalissima ai rigori contro l’Ajax, Gianluca Vialli decide di sfruttare il varco aperto dalla sentenza Bosman e volare a Londra accettando l’offerta del Chelsea che sta, nel frattempo, scalando le gerarchie della Premier League. Un Chelsea molto italiano visto che insieme al Gianluca nazionale arrivano a Stanford Bridge anche Roberto Di Matteo e Gianfranco Zola. Il primo anno da calciatore con i Blues vede Vialli e compagni alzare subito un trofeo, la FA Cup vinta in finale contro il Middlesbrough di Ravanelli. Complice poi il rapporto non proprio idilliaco con l’allenatore dell’epoca Ruud Gullit, il presidente del Chelsea decide di affidare la panchina proprio a Vialli nell’inedito, almeno per noi italiani, ruolo di player manager. In serie A si ha memoria solo di due allenatori-giocatori, entrambi per uno spezzone finale di stagione: nel 1968-69 Armando Picchi non riuscì a evitare la retrocessione del Varese, mentre nel 1946-47 Peppino Meazza portò in salvo forse una delle più brutte Inter della storia.

Vialli e il capitano Wise posano per la foto ricordo con il trofeo vinto – Notizie.com.

Un doppio ruolo di successo

La sorprendente mossa mise ancora più in evidenza le straordinarie doti, non solo tecniche, dell’ex giocatore della Sampdoria che sulla panchina dei Blues, anche se per poco più di tre anni, riesce a portare a casa ben 5 trofei. Una scelta davvero azzeccata, visto che il Chelsea vince subito la Coppa di Lega e poi la Coppa delle Coppe con la mossa decisiva di fare entrare Zola dalla panchina, che di li a poco risolverà la partita con uno splendido gol. Un biglietto da visita che vale la conferma nel doppio ruolo anche per la stagione seguente. L’ultima da giocatore, in cui arriva anche la Supercoppa Europea contro il Real Madrid. E poi ancora un FA Cup e una Charity Shield. “Da player-manager ho cercato di far salire di livello tutto l’ambiente, ho provato a trasmettere un’organizzazione più continentale, europea”, raccontò in seguito Vialli in un’intervista, “Era cominciato il salto in avanti dell’Inghilterra, la Premier iniziò a cambiare grazie all’esperienza di calciatori e tecnici stranieri”. Umile come sempre, ma perfettamente consapevole delle sue capacità.

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Mauro Simoncelli