Carlo Calenda in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ è ritornato sulle Regionali nel Lazio ‘bacchettando’ Alessio D’Amato, candidato del Pd.
Primi mesi del 2023 fondamentali in chiave politica. La volata finale per elezioni regionali nel Lazio è iniziata e in casa Pd si sta ragionando sulle alleanze da fare. Nelle scorse ore il candidato D’Amato aveva inaspettatamente aperto al M5s (invito rifiutato ndr) facendo arrabbiare Calenda.
“Ha fatto un errore – ha detto il leader di Azione al Corriere della Sera ritornando su questa apertura fatta dall’ex assessore dem – e noi lo perdoniamo. Ma spero veramente che sia stato semplicemente uno scivolone. Ora tocca a lui spiegare con chiarezza cosa vuole fare, magari superando anche i condizionamenti del partito“.
Calenda ha anche ribadito che “le alleanze non si fanno solamente per vincere le elezioni e poi non governare. Servono idee comuni e nel Lazio queste sono possibili solamente con noi, il Pd e +Europa alleati“.
In questo intervento sulle pagine del Corriere della Sera Calenda ha anche ribadito che “ci sono delle cose delle gestione di Zingaretti e in quella di Gualtieri che non hanno funzionato e attualmente non vanno. Ed ora tocca proprio al candidato del Pd proporre delle soluzioni per superare tutti i problemi. D’Amato non deve parlare solamente agli elettori di sinistra, ma a quelli consapevoli e che chiedono una gestione più efficiente rispetto al passato. E questo discorso vale anche per la Moratti (candidata del Terzo Polo alle Regionali in Lombardia“.
Da parte del leader di Azione, quindi, l’apertura ad una alleanza con il Pd, nonostante l’invito di D’Amato al M5s resta, ma ora toccherà all’ex assessore convincere Calenda a sposare questo nuovo progetto e provare a vincere le elezioni.
Una strada sicuramente non semplice considerando che il centrodestra parte favorito visto che, stando agli ultimi sondaggi, dovrebbe avere un vantaggio importante. E difficilmente questa alleanza con Azione e +Europa porterà la sinistra a ridurre il gap con gli avversari in questo voto.