Regionali Lazio, arriva la decisione ufficiale da parte del Movimento 5 Stelle nei confronti del Partito Democratico. A quanto pare, però, le novità non sono affatto finite
Alla fine il Movimento 5 Stelle ha preso la decisione che, a dire il vero, in molti aspettavano. Ovvero quella di chiudere le porte in faccia al Partito Democratico. Di conseguenza anche ad Alessio D’Amato in vista della Regionali nel Lazio. Altro che “possibile accordo” e “porte aperte”. Niente di tutto questo si è verificato. Ad annunciarlo è stata la stessa candidata pentastellata, Donatella Bianchi. Quest’ultima ha affermato che “non ci sono margini” per una possibile intesa con il Pd e lo stesso D’Amato.
Nel frattempo, però, le novità non sono affatto finite. A quanto pare sono sempre più insistenti le voci di un possibile rinvio delle primarie. I candidati alla segreteria sarebbero orientati nel spostare dal 19 al 26 di febbraio. La decisione ufficiale, però, arriverà solamente nei prossimi giorni: precisamente l’11 gennaio al Nazareno. Il capogruppo alla Camera, Francesco Silvestri, fa eco alla Bianchi: “Nel Lazio non ci sono più margini per accordi con il Pd“.
Il Pd insiste sull’inceneritore di Roma. Trovando un secco “no” ed anche “posizione irragionevole”. Lo afferma la consigliera reginale, Marta Bonafoni della lista civica Zingaretti. In tutto questo caos, però, c’è da segnalare anche l’ultima di Carlo Calenda. Il numero uno di ‘Azione’ avrebbe “minacciato” la possibile virata su un altro candidato presidente. Anche se si tratta di una ipotesi più che archiviata.
Anche in Lombardia le cose sembrano abbastanza chiare. Il Pd e M5S appoggiano Pierfrancesco Majorino e Azione-Iv sostiene Letizia Moratti, contro il centrodestra Attilio Fontana. I candidati alla segreteria avrebbero raggiunto un’intesa per rinviarle al 26 febbraio. Ad essere d’accordo Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Paola De Micheli e Gianni Cuperlo. Anche se per il segretario Enrico Letta le primarie restano fissate al 19 febbraio prossimo.