Da Formosa, esperto al Mise e con addosso vari daspo sportivi, all’ex finiano Briguglio: fanno parte dello staff o dei gabinetti dei dicasteri
La corsa è molto più silenziosa di quella alle poltrone di comando dei dipartimenti dei ministeri. In palio in questo caso ci sono poltroncine di minor peso, ma comunque fondamentali per avere un ruolo nel sottogoverno: che per molti significa restare ancora in vita, politicamente parlando, scrive Repubblica. In queste ore si stanno completando le nomine degli staff, degli esperti e dei consulenti dei componenti del governo Meloni. E i telefoni dei ministri sono incandescenti anche perché compulsati da una pletora di non ricandidati alle elezioni, non eletti o di politici che invece dalla provincia vogliono fare il grande salto nei palazzi romani del potere.
In molti hanno raggiungo il traguardo, entrando a buon titolo a fare parte della falange dei gabinettisti e assistenti ministeriali. E tra questi non mancano anche nuovi arrivi con un passato a dir poco turbolento e di destra destra, il fronte che sembra andare per la maggiore di questi tempi. Un gran movimento si registra al ministero delle Imprese e del made in italy guidato da Adolfo Urso: appena nominato consulente ai rapporti con associazioni imprenditoriali e categorie professionali Umberto Formosa, già segretario particolare dell’ex sindaco di Verona Federico Sboarina di Fratelli d’Italia. Quando venne nominato al Comune di Verona saltarono fuori diversi articoli sul suo passato, tra daspo sportivi e un soprannome non proprio da educando, “il picchiatore”.
Tanti nomi e tanti ricordi nei nuovi ruoli che si stanno assegnando
Urso come capo di gabinetto ha poi nominato Federico Eichberg, che già aveva svolto il ruolo di suo capo della segreteria tecnica allo Sviluppo economico quando era viceministro nell’ultimo governo Berlusconi. Eichberg è stato anche “direttore relazioni internazionali” della Fondazione Fare futuro, di cui il ministro Urso è presidente. Per il ruolo di consigliere politico in pole Giuseppe Scalia, ex deputato finiano che da anni ha lasciato la politica attiva per lavorare con il banchiere Francesco Maiolini. Sempre in area Fratelli d’Italia il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida nel suo staff ha indicato Maria Modaffari, già componente commissione nazionale disciplina FdI, e Sergio Marchi ex assessore comunale a Roma in quota di Fratelli d’Italia. Il ministro della Protezione civile e del mare Nello Musumeci ha nominato come responsabile comunicazione del ministero un altro ex deputato finiano, Carmelo Briguglio.
Il ministro dei Beni culturali Gennaro Sangiuliano ha scelto come capo della segreteria Emanuele Merlino, dal 2019 coordinatore cultura di Fratelli d’Italia nel Lazio: nomina che ha sollevato polemiche perché il ministero ha un ruolo nella desecretazione degli atti delle stragi del terrorismo nero, ed Emanuele è figlio di Mario, esponente di Avanguardia Nazionale e poi fondatore del circolo anarchico XXII Marzo in cui militava Pietro Valpreda. C’è poi chi avrà un doppio ruolo: non solo da deputato ma anche da consulente esperto di un ministro, come Gianluca Caramanna, eletto alla Camera nelle liste di Fratelli d’Italia e scelto come consulente dalla ministra Daniela Santanché.