Addio a Gianluca Vialli, il commovente discorso dell’ex capo delegazione della Nazionale azzurra prima della finale di Wembley di Euro2020 [VIDEO]
Gianluca Vialli non c’è più. Una notizia che mai nessuno avrebbe voluto dare. Questa volta, la sua battaglia contro la malattia, non è riuscita a vincerla. Il tumore lo ha portato, per sempre, via dai suoi cari, amici, parenti e mondo del calcio. Un mondo che adesso lo piange e ne sentirà la mancanza. Anche molta visto che quello che ha regalato è un qualcosa davvero di inspiegabile. Vialli non è stato solamente un calciatore, allenatore, capo delegazione: è stato molto di più. Un uomo, una persona perbene che ha sempre sorriso a tutto.
In questo momento nessuno vorrebbe essere nei panni dell’attuale commissario tecnico, Roberto Mancini. Lo stesso che, nel giro di pochi giorni, ha perso due amici: Sinisa Mihajlovic ed appunto il nativo di Cremona. Tutto il nostro Paese (e non solo) ricorderà di quell’abbraccio fraterno che c’è stato subito dopo la lotteria dei rigori che ha sancito la vittoria del campionato Europeo. Un abbraccio che ha commosso tutti. Ora, per quell’abbraccio, Mancini pagherebbe oro per poterlo riavere. Pochi giorni prima di quel gesto, però, c’era stato un altro episodio che ha suscitato molta tenerezza.
Ovviamente ci stiamo riferendo al discorso che, lo stesso Vialli, ha voluto tenere in Gran Bretagna. A poche ore dalla finale di Wembley ha voluto fare un discorso alla squadra. Caricandola in vista del match contro i padroni di casa dell’Inghilterra. Leggendo il discorso di Theodore Roosevelt, 26° presidente degli Stati Uniti “L’uomo nell’Arena“. Parole che, in questo momento, fanno venire ancora di più la pelle d’oca a tutti quanti noi.
“Non è colui che critica a contare, né colui che indica quando gli altri inciampano o che commenta come una certa azione si sarebbe dovuta compiere meglio. L’onore spetta all’uomo nell’arena. L’uomo il cui viso è segnato dalla polvere, dal sudore e dal sangue. L’uomo che lotta con coraggio, che sbaglia ripetutamente, sapendo che non c’è impresa degna di questo nome che sia priva di errori e mancanze. L’uomo che dedica tutto se stesso al raggiungimento di un obiettivo, che sa entusiasmarsi e impegnarsi fino in fondo e che si spende per una causa giusta. L’uomo che, quando le cose vanno bene, conosce finalmente il trionfo delle grandi conquiste e che, quando le cose vanno male, cade sapendo di aver osato. Quest’uomo non avrà mai un posto accanto a quelle anime mediocri che non conoscono né la vittoria, né la sconfitta”.