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Mancini saluta l’amico di una vita: “Era il migliore di tutti noi”

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Paolo Colantoni

Il ct azzurro ricorda l’amico di sempre: con il quale ha condiviso tutto: “Dopo Sinisa ho perso un altro fratello”

Una vita insieme: nella Sampdoria, nell’Under 21, in Nazionale, condividendo prima lo spogliatoio e poi la direzione del club azzurro. Roberto Mancini e Gianluca Vialli, i gemelli del gol, sono stati la coppia più bella, intelligente e ben formata del mondo del calcio. Hanno portato la Sampdoria a vincere uno scudetto e hanno sfiorato il tetto del Mondo. Hanno scritto pagine memorabili del calcio italiano ed hanno condiviso anche i momenti più duri. Sempre insieme. Fino all’epilogo.

Il ct Mancini e Gianluca Vialli. Una vita insieme – Ansa –

Roberto Mancini ha salutato l’amico di sempre il 29 dicembre scorso, prendendo un volo segreto per Londra. Nessuna foto, nessun video. Solo i due amici di una vita, stretti nello stresso abbraccio che commosse Wembley. Hanno riso e scherzato, come ha ricordato il ct oggi sulle pagine del Corriere dello Sport: Luca rideva. Abbiamo scherzato. Gli ho detto che alla Samp prendeva uno stipendio più alto del mio. Il presidente lo pagava più di me. A Mantovani piaceva così». Fu Mancini, ai tempi dell’Under 21, a convincere Vialli a trasferirsi da Cremona a Genova. Martellava il presidente per averlo al suo fianco. Sarebbero diventati una coppia meravigliosa.

Il ct si è chiuso nel silenzio: in pochi giorni ha perso due colonne della sua esistenza. “Dopo pochi giorni dall’addio di Sinisa, ho perso un altro fratello. Anzi, un fratellino, come amavo chiamarlo, perché ci siamo incontrati a 16 anni e non ci siamo mai più lasciati. Tutto il cammino insieme. Giovanili azzurre, Nazionale, la Samp, le gioie, i dolori, i successi e le sconfitte. E poi le due notti di Wembley. In una abbiamo pianto insieme per il dolore e per l’amarezza, tanti anni fa. Nell’altra abbiamo pianto di gioia, come se fossimo stati uniti dal destino, prima della sua scomparsa”.

Vialli e Mancini sorridenti insieme – Ansa –

Mancini è un fiume in piena. Ricorda l’amico, il collega. La persona con la quale ha condiviso anni di vittorie e di prestigio. “Gianluca era il migliore di tutti noi, un centravanti completo, un uomo perfetto e coraggioso. Ho sperato a lungo che potesse diventare il presidente della Sampdoria, avrebbe aperto una storia meravigliosa come quella da calciatore. Per me è stato un privilegio essere suo amico e suo compagno di squadra e di vita”. Mancini, un anno dopo il suo ingresso sulla panchina azzurra, ha fatto di tutto per averlo al suo fianco. “Ringrazio il presidente Gravina. Lo ha voluto in Nazionale – -continua Mancini –  e ne sono stato felice. Ha avuto un ruolo decisivo per la conquista del titolo europeo. I giocatori lo amavano. Gianluca ha avuto la forza e ci ha dato un coraggio che non conoscevamo e che lui usava per combattere la malattia tanto da starci accanto fino a che ha potuto”.

Vialli e, sullo sfondo, Roberto Mancini. Sempre insieme – Ansa –

Il ct raggiungerà Londra nei prossimi giorni per i funerali in forma privata. Ieri ha voluto dedicare un messaggio alla famiglia. “Mando un abbraccio grande alla moglie, alle figlie, ai genitori, ai fratelli e alle sorelle. Saluto un altro fratello, dopo Sinisa, ma con la sua forza andrò avanti per dedicargli qualcosa di importante che io e lui sognavamo da una vita”.

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Paolo Colantoni