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Cronaca

Affitti brevi, cambiamenti in arrivo nel 2023

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Argia Renda

Cambiamenti in arrivo per il 2023 anche per quanto riguarda gli affitti brevi: ecco quale saranno le novità.

Tra le tante novità che ci aspettano in questo 2023, c’è anche quella che riguarda gli affitti brevi per le case e nello specifico per le stanze e gli immobili. Si tratta di variazioni in riferimento a contratti non superiori a 30 giorni.

Affitti brevi, Notizie.com

Ma entriamo ancora di più nello specifico, questo cambiamento che è stato comunicato all’Agenzia delle entrate il 17 marzo scorso, nel particolare tiene conto dei cambiamenti sui dati da comunicare e le modalità con cui svolgere la comunicazione, in modo da assolvere ai nuovi obblighi nel modo corretto. Cerchiamo dunque di approfondire il discorso e scopriamo quale sono le voci principali di cui tenere conto per non incorrere in multe o problemi di altro genere.

Affitti brevi, quali sono i dati da comunicare e come comunicarli?

Come accennato poco prima, la comunicazione dei nuovi dati richiesti è diventato un obbligo anche per i contratti di affitto brevi e che sono sottoscritti con il supporto di un intermediario immobiliare. E per essere ancora più chiari, questo riguarda anche chi si appoggia a gestori di portali telematici per tutti gli affitti di breve durata e per tutte quelle società che mettono in contatto proprietari degli immobili con le persone che cercano una sistemazione per un periodo breve.

Ma entriamo nel vivo della questione, quali sono i dati da comunicare per il 2023, ad averlo comunicato in modo ufficiale è stata l’Agenzia delle Entrate: nome e il cognome del locatore; codice fiscale del locatore; durata del contratto in questione; indirizzo dell’immobile locato; anno di riferimento del contratto; importo lordo del corrispettivo e dati relativi all’immobile locato.
Affitti brevi, Notizie.com
Infine nel caso in cui un locatore affittasse lo stesso immobile per contratti brevi, più volte all’anno, allora la comunicazione potrebbe avvenire in forma aggregata. Detto questo, la cosa fondamentale da tenere a mente è anche che i dati devono essere inviati in modalità telematica e tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate entro il 30 Giugno dell’anno successivo alla stipula.
Ma le cose potrebbero anche cambiare nel caso in cui, come riporta Money.it: “Si operi in qualità di sostituti d’imposta andando così ad applicare la ritenuta del 21% sui canoni di locazione e i vari corrispettivi. In questo caso la comunicazione all’Agenzia delle Entrate deve avvenire tramite la Certificazione Unica”.
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