In aumento gli incidenti mortali che coinvolgono pedoni: le vittime sono state 307, in confronto ai 271 del 2021
Strage di pedoni sulle strade italiane. Nel 2022, primo anno del post emergenza Covid, secondo lo speciale Osservatorio dell’Asaps (Associazione sostenitori e amici polizia stradale) ne sono morti 307 (108 donne e 199 uomini), una media di 25 al mese: si tratta di una stima preliminare, che non comprende i decessi avvenuti in ospedale a distanza di tempo.
Nel 2021 i pedoni investiti e uccisi secondo le prime stime Asaps erano stati 271, l’anno prima 240. Dei 307 pedoni morti l’anno passato, 257 erano cittadini italiani e 50 stranieri. Dall’analisi dell’Asaps sull’età dei deceduti, emerge che ben 14 avevano meno di 18 anni, il piu’ piccolo solo 3 mesi, un altro 15 mesi, altri due solo 2 anni: quasi tutti investiti sulle strisce in compagnia dei genitori.
Ma è tra gli ultra65enni che si conta ancora una volta il maggior numero di vittime, con 116 decessi (il 37,7% del totale): 59 avevano oltre 80 anni, uno 96, travolto anche lui sulle strisce. Ben 11 i casi di pedoni investiti e uccisi mentre andavano a gettare la spazzatura, soprattutto nelle ore serali e notturne. “Si conferma – sottolinea l’Osservatorio – un altissimo rischio per i pedoni più anziani, caratterizzati da minori riflessi, lentezza nei movimenti e soprattutto percezione del pericolo limitata, rispetto ad una persona più giovane”.
Dai dati dell’Asaps emerge che spesso è colpa di un pirata della strada
Nei 307 decessi della stima preliminare riferita al 2022, si è accertato nella immediatezza del sinistro che in 22 casi il conducente investitore era ubriaco e in altri 10 aveva assunto sostanze stupefacenti. In ben 42 occasioni il conducente è fuggito (49 i casi accertati l’anno precedente, 33 nel 2020), lasciando la vittima a terra esanime, senza prestare soccorso: in pratica, “ogni 7 incidenti mortali con pedoni, uno è provocato da un ‘pirata della strada‘”.
Per fortuna, grazie ad indagini tecnologiche, potenziamento della videosorveglianza e utili testimonianze, nell’80% dei casi questi soggetti vengono individuati dagli organi di polizia stradale ed assicurati alla giustizia, con processi anche più rapidi rispetto al passato.A preoccupare è anche il numero di sinistri provocati dalla guida distratta, responsabile secondo i rilievi dell’Asaps del 25% delle morti: sotto accusa l’uso indiscriminato del cellulare alla guida, soprattutto nella messaggistica istantanea e nelle dirette sui social network.