Il ministro Tajani al ‘Corriere della Sera’: “I colloqui con gli Stati Uniti sono costanti e normali, ma non abbiamo parlato di armi”.
Lunga intervista ai microfoni del Corriere della Sera per Antonio Tajani. Il ministro degli Esteri è ritornato a parlare della guerra in Ucraina e diciamo che non sono arrivate notizie positive.
“Purtroppo la guerra è destinata a durare a lungo – ha detto il titolare della Farnesina, citato da TgCom24 – bisogna continuare a lavorare per la pace, ma da parte della Russia non ci sono assolutamente segnali confortanti e questo non ci fa essere ottimisti. Ci sono alcuni Paesi come Cina, Turchia e Stati Uniti che potrebbero avere un ruolo centrale in questo conflitto“.
Il ministro degli Esteri ha parlato anche degli aiuti che l’Italia ha intenzione di inviare a Kiev: “Stiamo perfezionando il sesto pacchetto di difesa. Come previsto non ci sarà nessun passaggio in Parlamento. Inoltre, abbiamo avviato i colloqui con la Francia per completare dal punto di vista tecnico l’invio di sistemi di difesa aerea che si basano su delle tecnologie congiunte tra noi e loro“.
In questa intervista Tajani ha ribadito che il cammino per arrivare ad un cessate il fuoco è assolutamente lungo: “Bisogna lavorare per la pace, ma reali segnali di apertura da parte di Mosca per il momento non ne abbiamo“.
Nei giorni scorsi c’è stato anche una telefonata tra il ministro degli Esteri e il Consigliere alla Sicurezza americana. “I colloqui tra noi e gli Stati Uniti sono costanti e normali – ha ribadito l’inquilino della Farnesina – l’Italia resta un interlocutore importante, ma non abbiamo parlato di armi“.
Resta top secret gli argomenti toccati in questo colloquio, ma molto probabilmente Tajani ha ribadito il ruolo centrale a livello della diplomazia che hanno gli Stati Uniti in questo conflitto insieme a Cina e Turchia.