Bennati (LAV): “Sui polli è in atto una manipolazione genetica. Il rischio è altissimo”

Il direttore generale LAV in esclusiva a Notizie.com: “Animali modificati pe questioni commerciali. Si rischia la diffusione dell’aviaria”

“Le immagini che abbiamo visto ieri sera testimoniano un atto di incrudelimento sugli animali e sono senza alcun dubbio un maltrattamento. Che è punito dal nostro codice penale con una pena fino a due anni di reclusione”. Roberto Bennati, Direttore Generale LAV, in esclusiva ai microfoni di Notizie.com, commenta il servizio andato in onda ieri durante la puntata di Report, nel quale emergono forti interrogativi su una delle aziende leader della  produzione biologica di pollo in Italia. Le immagini ricevute da LAV e trasmesse nel servizio su Rai Tre mostrano diverse criticità ed hanno evidenziato un trattamento disumano nei confronti del pollame. Durante il servizio, si vedevano alcuni operai uccidere polli tirandogli il collo e gettandoli a terra insieme agli altri animali; prenderli a calci mentre erano agonizzanti o addirittura schiacciarli a terra con i piedi.

Il Direttore Generale della LAV lancia l’allarme sui polli – Notizie.com –

Dottor Bennati, cosa le ha lasciato lo speciale di Report?
“Abbiamo assistito ad una condizione che noi, come LAV, conosciamo molto bene. E’ una realtà che evidenzia lo sfruttamento degli animali, attraverso gli allevamenti intensivi, che ogni anno solo in Italia coinvolgono oltre 500 milioni di animali. Tutti costretti a condizioni terribili”.

Qual’è la realtà in cui vengono allevati questi polli?
“E’ una realtà di privazione, di sfruttamento e manipolazione del patrimonio genetico di questi animali. E’ la manipolazione del patrimonio genetico del bestiame, l’esasperazione finalizzata al profitto. In un paese in cui il cibo dovrebbe essere altra cosa, rispetto all’esasperazione genetica e produttiva”.

Cosa si intende per manipolazione genetica?
“Circa il 98% dei polli allevati in Italia per la loro carne è della razza broiler, un animale che noi definiamo a tempo. E’ progettato per una brevissima vita: deve andare a macellazione entro 40 giorni e in questo tempo è a tutti gli effetti una sorta di Frankeistein”.

Polli
Roberto Bennati, Direttore Generale LAV – Notizie.com

In che senso?
“Il suo patrimonio genetico viene manipolato, per far sviluppare il petto. La parte che costa di più del pollo sul mercato. Il suo petto viene fatto crescere in modo anomalo, tanto che quest’animale ha difficoltà a stare in piedi. Il suo petto è talmente sviluppato, che il suo baricentro è sbilanciato. Questa velocità di crescita non è compatibile con lo sviluppo della struttura ossea. Questi animali hanno malattie, infezioni e di conseguenza devono assumere antibiotici e medicinali”.

C’è un modo per fermare questa pratica?
“L’unico atto che può far cambiare la situazione è un cambiamento da parte dei cittadini. Molti sono spinti a comprare questi polli, convinti che si tratti di un prodotto di prima qualità: animali che fino alla morte vengono tenuti nelle migliori condizioni. Ma non è così, purtroppo”.

Riflettori puntati sugli allevamenti italiani – notizie.com –

Da un punto di vista legislativo, esistono delle norme?
“Questo è un Far West genetico. Non esiste nè una norma nazionale, nè una norma europea, che stabilisca ciò che le industrie possono o non possono fare sul patrimonio genetico degli animali. Fino a che non ci sarà nessuna regola ufficiale, tutti possono fare quello che vogliono. Il risultato è la manipolazione sistematica estrema, finalizzata a garantire la maggiore velocità di crescita nel minor tempo possibile”.

Cosa può accadere a breve?
“Si sta manipolando un essere vivente. La conseguenza è che gli animali non crescono velocemente, si ammalano e dovremmo utilizzare dei farmaci. In più si stanno creando E tanti animali con tratti genetici uguali, sostanzialmente dei cloni. Tutto ciò li rende estremamente deboli alle malattie. Animali come questi, sono incubatori del virus dell’aviaria. Il rischio è che l’H5N1, l’influenza aviaria, possa diventare la nuova pandemia del futuro”.

 

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