L’emergenza Covid è finita, di conseguenza anche il periodo dello “smart working”: non per i politici che continuano. Una decisione che fa infuriare i dipendenti
Il periodo di emergenza Covid è finito. Anche se il virus, in generale, non è stato affatto messo alle spalle né tantomeno sconfitto visto che è ancora in circolazione. Da quando è iniziata la pandemia l’allora premier, Giuseppe Conte, annunciò in diretta televisiva la possibilità per i lavoratori di aziende e altro di continuare il proprio lavoro a distanza. Ovvero nelle proprie abitazioni. Tanto è vero che, questa decisione, è stata apprezzata e portata avanti fino a quando non si è ritornati a lavoro in presenza.
A quanto pare, però, lo smart working continua senza problemi per il Campidoglio. I consiglieri comunali e municipali continuano a svolgere le riunioni da remoto grazie all’applicazione ‘Teams‘. I dipendenti del Comune di Roma, però, non sono affatto favorevoli a ciò e denunciano il tutto. Come riporta il quotidiano ‘Il Giornale‘ sono molti istruttori/ici amministrative che si lamentano di tutto questo. “Possono accedere tramite telefonino e magari collegarsi con la telecamera spenta. In questo modo non si può verificare se sono presenti oppure se sono andati a fare la spesa“.
Politici in smart working? La rabbia dei dipendenti comunali
Questa, e non solo, le lamentele degli impiegati di uno dei 15 municipi della Capitale. Tanto è vero che, nel periodo estivo, c’è anche chi si è collegato dal mare con tanto di costume addosso. Dal Campidoglio, invece, allontano queste critiche e apprezzano questa nuova modalità. Il consigliere municipale del Pd, Yuri Trombetti afferma: “E’ stato modificato il regolamento del Consiglio comunale.
Noi consiglieri abbiamo anche più di una seduta di commissione al giorno e proseguiremo con questa modalità mista finché non avremo di nuovo una sede unica in cui riunirci“. Mentre il capogruppo della Lega in Campidoglio, Fabrizio Santori: “Qui non c’entra lo smart-working. Anche nel mondo del lavoro, ora, molte riunioni si svolgono online. Non ci trovo nulla di male“. Nel frattempo, però, la rabbia da parte dei dipendenti comunali c’è sempre.