Esame “farsa” Luis Suarez: tre big nella lista dei testimoni dei pm

Domani la prima udienza del processo che si terrà davanti al tribunale del capoluogo umbro per via del test effettuato dal Pistolero a settembre 2020. Ci sono tre figure molto importanti all’interno dell’elenco di nominativi segnalati dai pubblici ministeri

I pubblici ministeri hanno indicato i nomi dei possibili testimoni del processo per quello che è considerato l’esame “farsa” di italiano sostenuto nel settembre 2020 dall’attaccante uruguaiano Luis Suarez presso l’Università per Stranieri di Perugia.

Luis Suarez
Frame dell’esame di Luis Suarez all’Università di Perugia (Ansa) – Notizie.com

E ci sono dei personaggi importanti nelle liste con 36 nominativi depositate in vista della prima udienza, programmata per domani, 11 gennaio, del processo che si terrà davanti al tribunale del capoluogo umbro e che vede imputati l’ex rettrice Giuliana Grego Bolli, l’allora direttore generale Simone Olivieri e la professoressa Stefania Spina, che all’epoca dei fatti guidava il Centro di valutazione e certificazioni linguistiche.

Esame “farsa” Luis Suarez, la lista dei testimoni

Tra i potenziali testimoni da ascoltare (che in ogni caso dovranno decidere i giudici) ci sono infatti Luis Suarez, l’ex presidente della Juventus Andrea Agnelli e l’attuale direttore sportivo Federico Cherubini. I magistrati inoltre vogliono ascoltare in aula l’ex ministro Paola De Micheli e l’avvocato Maria Cesarina Turco, prosciolta in udienza preliminare e che nel capo d’accusa contestatole per concorso in falso ideologico era considerata “legale incaricato dalla società Juventus” all’epoca interessata a tesserare l’attaccante uruguaiano, e altri sei i testimoni chiesti dalla difesa di Grego Bolli, difesa dallo studio legale Brunelli.

Luis Suarez
Selfie con Luis Suarez dopo l’esame (Ansa) – Notizie.com

Tutti hanno sempre rivendicato la correttezza del proprio operato, mentre la Procura di Perugia li ha accusati di avere istituito una sessione “ad personam” per l’attaccante (obiettivo di mercato della Juventus, ma solo se fosse riuscito a ottenere la cittadinanza italiana per la quale era necessaria la certificazione) e di avergli rivelato in anticipo i contenuti della prova. Si tratterebbe dunque di falso ideologico, rivelazione di segreto d’ufficio e falsità materiale i reati contestati a vario titolo.

Gestione cookie