Non solamente la questione che riguarda i migranti e le Ong, ma anche altro ancora: prende la parola il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi. Quest’ultimo ha voluto fare il punto della situazione in merito a come si sta comportando il governo
Il nuovo governo (targato Giorgia Meloni) è attivo da due mesi. Ed a quanto pare sta iniziando a dare i suoi frutti. Su ogni campo. La conferma arriva direttamente da parte di Matteo Piantedosi. Il ministro degli Interni, intervenuto direttamente in conferenza stampa, ha voluto tracciare il punto della situazione sulla vicenda che riguarda i migranti e soprattutto le Ong. In particolar modo quella che riguarda gli sbarchi che si verificano nel nostro Paese.
Queste sono alcune delle sue parole in merito: “I primi due mesi di azione di questo governo hanno fatto segnare una flessione della curva di crescita degli sbarchi“. Questo è il suo pensiero in merito agli arrivi, da parte di migranti provenienti da altri Paesi, sulle nostre coste. Si è soffermato anche sulla condizione climatica che, in un certo senso, può essere decisiva. Se c’è bel tempo allora il numero degli sbarchi in Italia tenderà ad influire non poco.
Migranti e Ong, Piantedosi fa chiarezza
Per quanto riguarda la vicenda dei porti assegnati alle navi Ong ha precisato che il governo sta agendo in maniera esemplare. Non solo: che le cose si fanno in maniera del tutto “responsabile“. Queste sono alcune delle sue parole in merito: “Tendiamo a puntare ad una equa distribuzione su tutti gli altri luoghi di possibile sbarco, con il compito di sgravare Sicilia e Calabria che non devono essere condannate a essere il campo profughi dell’Europa“.
Nel corso della trasmissione ‘L’Aria che Tira‘ su La7, condotta dalla giornalista Myrta Merlino, ha precisato che: “Abbiamo riscontrato un abbassamento nella qualità di produzione delle barche su cui partono i migranti e questo favorisce le tragedie che poi succedono“. Anche se, a dire il vero, una analisi con tanto di risultati positivi era già stata confermata da Salvatore Vella, ovvero procuratore capo. In conclusione ci ha tenuto a precisare: “Vogliamo gestire il fenomeno. Non possiamo assolutamente consentire a navi private, che battono bandiere di Stati esteri, di sostituirsi al Governo italiano. Senza dimenticare, inoltre, che c’è anche il ‘pull factor’“.