Antonio Albanese presenta il suo nuovo film ‘Grazie Ragazzi’: “La cultura non interessa più neanche ai politici!”

Antonio Albanese torna al cinema e lo fa con una commedia toccante sulle seconde occasioni che l’arte può regalarci.

La vicenda narrata dal regista Riccardo Milani in Grazie ragazzi – nelle sale dall’11 Gennaio – è quella di Antonio, un attore fallito che accetta di dirigere un laboratorio teatrale per detenuti, con l’obiettivo di rappresentare sul palco Aspettando Godot di Samuel Beckett, un grande classico della storia del teatro.

Una delle particolarità della pellicola è che il soggetto si basa su una storia realmente accaduta: in Svezia, nel 1985, un attore riuscì a portare sul palco cinque detenuti del carcere di massima sicurezza, proprio per rappresentare Aspettando Godot di Beckett. 

Una commedia all’italiana che parla di cultura

Per Antionio Albanese e Riccardo Milani è la quarta avventura insieme e l’attore lombardo ha commentato quest’ultimo cortometraggio: “Nei panni del mio personaggio mi è sembrato di rivivere la stessa sorpresa dei miei inizi. Posso dire di essere stato salvato dal teatro, in un certo modo. L’ho scoperto tardi, a 22/23 anni, e mi ha reso un uomo più felice. Il personaggio riscopre insieme ai suoi attori quell’attimo fuggentein cui le emozioni inespresse trovano la via per emergere in scena. Credo sia stato lo stesso per i miei colleghi che hanno interpretato i detenuti – Vinicio Marchioni, Giacomo Ferrara, Giorgio Montanini, Andrea Lattanzi e Bogdan Iordachioiu -, tutti molto bravi a tatuarsi addosso la disperazione di quel contesto”.

Milani ha poi aggiunto: “Volevo fornire una chiave semplice per trattare temi complicati, anche ostili. Antonio si ostina a cercare l’umanitàdi tutti – detenuti, agenti di custodia, attori – in un luogo dove è schiacciata. Mi era già capitato di girare in carcere, c’è molta volontà di aprirsi, tante persone impegnate per combattere il disagio, un lavoro che va riconosciuto”. Con una distribuzione della Vision Distribution in ben 450 copie (numero importante per il mercato nostrano), Grazie ragazzi sembra crederci davvero, non soltanto da un punto di vista contenutistico, ma anche e soprattutto sul versante commerciale.

Difatti, l’intento degli autori era quello di rimettere l’accento sull’importanza della cultura in Italia, “anche se oggi sembra che la cosa non interessi a nessuno. Nelle ultime elezioni non ho mai sentito parlare di cultura, ed è vergognoso” afferma polemico Albanese. Il tutto attraverso una forma narrativa semplice e accessibile, che, come in tutti i film di Milani, possa raggiungere il numero più alto di spettatori, senza rinunciare ad un’evidente satira nei confronti della società contemporanea.

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