Il serbo si è sfogato in un’intervista raccontando come ha vissuto l’esclusione e le polemiche di 12 mesi fa.
No, alcune cose ancora non gli sono andate giù. L’esclusione dalla scorsa edizione degli Australian Open, l’espulsione dall’Australia, il modo in cui è stata raccontata la vicenda. Novak Djokovic, quando ormai manca pochissimo all’inizio del primo Slam dell’anno (si giocherà dal 16 al 29 gennaio), ha deciso di togliersi qualche sassolino dalle scarpe in un’intervista a Channel 9.
Se l’è presa con tutti, soprattutto per il modo in cui – a suo avviso – sono state riportate le notizie dodici mesi fa, quando non poté partecipare al torneo a causa del mancato vaccino contro il Covid-19. “Sono stato coinvolto in una tempesta mediatica sulla stampa di tutto il mondo relativa a tutto ciò che ha a che fare con Covid-19 e il vaccino. All’improvviso, sono diventato il cattivo del mondo, una posizione in cui è orribile trovarsi come atleta. La storia che è stata creata su di me dalla stampa era molto negativa”, ha detto il serbo senza giri di parole.
Djokovic: “Dovrò fare i conti con queste chiacchiere per un po’ di tempo”
È andato avanti specificando i fatti che l’hanno visto protagonista: “Molte persone hanno un’idea sbagliata di quello che è successo. Stavo solo seguendo le regole. La mia esenzione è stata verificata da un organismo indipendente e da un gruppo di medici. Sono entrato con tutti i documenti validi. Tutto è sfuggito di mano e poi sono stato etichettato come questo o quello. Le bufale inventate dai media erano molteplici e non sono riuscite a far prevalere la mia verità”. L’ex numero 1 della classifica ATP non ha risparmiato nessuno: “I media se la sono presa con me alla grande per diversi mesi, questo posso dire che ha creato molto disturbo alla mia immagine. Anche alle persone intorno a me. È qualcosa che bisogna accettare e affrontare. È stato pesante, anche se non direi che è qualcosa che ha finito per distruggere tutto ciò che ho ottenuto dentro e fuori dal campo durante la mia carriera. È stato così d’impatto, se n’è parlato in tutto il mondo. Molte persone ne parleranno ancora e lo ricorderanno per molto tempo. Qualcosa che mi seguirà per un po’ di tempo”.