Il bilancio degli scontri in Perù è drammatico: attaccata una pattuglia delle Polizia, mentre parte il coprifuoco per frenare la furia dei manifestanti.
Centinaia di feriti, 44 morti, in un bilancio che si fa drammatico in Perù. I disordini fra Polizia e manifestanti sono nati dalla destituzione del presidente Pedro Castillo, che sta scontando una condanna a 18 mesi di custodia cautelare.
Nella regione di Puno, teatro degli scontri, i manifestanti hanno prima tentato di invadere l’aeroporto, poi hanno dato vita ai disordini che si sono registrati nella zona. I dimostranti hanno preso d’assalto auto e pattuglie di polizia dopo la cacciata del presidente Pedro Castillo, prima accusato e dopo arrestato per aver annunciato il suo piano per sciogliere il Congresso. Un primo bilancio parlava di 9 morti in diverse città del paese. Le notizie in arrivo dal Perù raccontano però una serie di assalti che hanno allargato il conto dei morti e dei feriti.
Sarebbero più di 300 i turisti provenienti da tutto il mondo che sono al momento bloccati nella città di Machu Picchu. Lo stato di emergenza proclamato insieme al coprifuoco notturno, per provare a placare l’ira dei manifestanti, si è trasformato in una serie di blocchi stradali e nella chiusura di alcuni aeroporti. Il sindaco ha chiarito che turisti europei e sudamericani non riescono a lasciare la zona, anche a causa si alcuni stop sulla tratta ferroviaria. Come conseguenza è stato richiesto al governo di provare ad evacuarli con gli elicotteri ma al momento l’obiettivo è frenare i dimostranti.
Nelle ultime ore è arrivato infatti il racconto agghiacciante di un assalto ai danni delle forze di Polizia. Nella notte fra lunedì e martedì un agente di 29 anni era di pattuglia con un collega e una folla di manifestanti ha dato fuoco al loro veicolo. Quest’ultimo è stato picchiato riportando ferite alla testa, mentre il collega è stato dichiarato morto dal primo ministro. I manifestanti lo avrebbero bruciato vivo secondo quanto riferito dalle autorità che hanno poi ufficializzato il coprifuoco per tre giorni dalle ore 20 alle 4 del mattino. Nella città di Puno è stato inoltre dichiarato il lutto cittadino dopo la tragica scomparsa dell’agente di Polizia, mentre secondo fonti in arrivo dalla nazione sudamericana il bilancio degli scontri sarebbe destinato tragicamente a salire.