Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi si è espresso sull’argomento riguardante le tifoserie violente: ecco le sue parole.
Continua ad essere un argomento molto importante nel panorama italiano, quello sulle tifoserie violente all’interno degli stadi: ad avere fatto il punto della situazione è stato il Ministro dell’Interno, Piantedosi.
Secondo quanto infatti riporta il sito Ansa, dopo i fatti accaduti Domenica scorsa, il Ministro dell’Interno ha fatto una lunga riunione al Viminale, proprio questa mattina, con il Ministro dello Sport Andrea Abodi e i vertici della Fgci e della Lega Calcio.
Da questo incontro sono uscite fuori delle parole davvero molto importati, poi rese note proprio dal diretto interessato, che da questo momento in poi dovranno essere un vero e proprio monito da seguire a costo di tutto.
Il Ministro Piantedosi chiede “massima severità” contro le tifoserie violente.
Ha raccomandato la massima severità, il Ministro Piantedosi, che proprio questa mattina ha portato avanti una lunga riunione al Viminale, con il Ministro dello Sport Abodi e i vertici di Fgci e Lega Calcio.
Si tratta di pensare bene alle sanzioni da dare in fase preventiva contro le tifoserie violente, cosi riporta il sito Ansa e ancora: “Al tavolo, tutti hanno sottolineato l’importanza delle nuove tecnologie per individuare i responsabili delle condotte violente, anche se si dovrà tenere conto, come sempre, della privacy”.
Ad ogni modo, l’incontro di oggi al Viminale è stato solo un punto di partenza e il primo di una lunga serie, al quale ne seguiranno certamente altri, per fare in modo che il confronto con il mondo sportivo e nello specifico con quello del calcio sia sempre presente e costante. “Allo stato, ha ribadito Piantedosi, non si pensa a nuove norme” cosi conclude la nota Ansa.
Insomma, un passo davvero importante per tutto il mondo dello sport, che seppur con una discreta diminuzione dell’ultimo periodo, torna sempre a registrare atti di mera violenza, specialmente all’interno degli stadi che dovrebbero essere un luogo sicuro, non solo per i giocatori e gli staff delle squadre, ma anche per gli spettatori che nella maggior parte dei casi sono composta da famiglie con figli anche piccoli.