Scandalo Qatargate, pugno duro Metsola: basta alle ‘porte giravoli’

Scandalo Qatargate, arriva il pugno duro da parte della presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola. Quest’ultima è pronta a presentare, nella prossima conferenza dei presidenti, un pacchetto significativo per il loro futuro

Scandalo Qatargate
Roberta Metsola (Ansa Foto) Notizie.com

Dopo lo scandalo Qatargate, che ha provocato un vero e proprio terremoto nel mondo politico estero (e non solo), arrivano i primi segnali di ripartenza. L’obiettivo è ovviamente quello di continuare avanti con le indagini (a breve i quattro arrestati dovranno presentarsi nuovamente dinanzi al giudice), ma nel frattempo si cerca anche di andare avanti. Questo è il pensiero da parte della presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola. Come riportato in precedenza, nella prossima conferenza dei presidenti, presenterà un pacchetto di misure.

L’obiettivo è chiaro: quello di migliorare i rapporti di lavoro con i Paesi terzi e non solo. Ed anche di evitare che si verifichino altri episodi come quello che ha visto come protagonisti l’ex eurodeputato ed appartenente al Pd, Antonio Panzeri, la sua ex vice Eva Kaili ed il compagno Francesco Giorgi. Un pacchetto che verrà analizzato da ‘Transparency International‘, ovvero una ong con sede a Bruxelles. Primo obiettivo: prevedere un periodo di ‘cooling off‘ per gli ex eurodeputati che vogliano diventare lobbisti: 12 mesi, dopo la fine del mandato, durante i quali gli ex europarlamentari non potrebbero iscriversi al registro di trasparenza.

Scandalo Qatargate, la Metsola pronta a stravolgere i piani

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La Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola (Ansa Foto) Notizie.com

Seconda misura, maggiore trasparenza sulle attività dei parlamentari. Sulla homepage del sito del Parlamento, verranno messe informazioni su sanzioni, dichiarazioni di regalie, viaggi fatti in Paesi terzi non a spese del Parlamento, dichiarazione degli incontri in agenda, informazioni e link al registro di trasparenza. Si parla anche di introduzione la partecipazione di lobbisti e Ong. Verrebbero vietate attività ed incontri di qualsiasi raggruppamento informale di eurodeputati.

Non solo, tutti quelli che vanno nelle sedi del Parlamento dovrebbero fornire informazioni sulla data, il tempo e lo scopo della visita. Verrebbe previsto un badge giornaliero, non più permanente. Prima di assumere l’incarico di relatore, l’eurodeputato dovrà presentare una dichiarazione sui potenziali conflitti di interesse. Si parla anche di un training specifico per gli eurodeputati e per gli assistenti parlamentari. In particolar modo per quanto riguarda le regole in materia di finanza, condotta e whistleblowing. Modifiche che potrebbero essere approvate a breve, prima però ne discuterà proprio con chi di dovere.

 

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