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Tumore al Pancreas: ecco perché è così pericoloso

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Mario Pompa

Gianluca Vialli ne è stato l’ultima vittima illustre in una lista tristemente ricca che va aumentando di anno in anno, ma perché il tumore al pancreas è così subdolo e mortale?

Gianluca Vialli, Luciano Pavarotti e Steve Jobs tre uomini che hanno avuto in comune il triste destino di incontrare sulla strada della loro vita il tumore al pancreas. I numeri attuali sono purtroppo drammatici. Da un lato infatti nel nostro paese sono in costante crescita le diagnosi di carcinoma al pancreas e dall’altro le possibilità di sopravvivere e di sconfiggerlo sono ridotte al lumicino.

La posizione del pancreas nell’apparato digerente – Notizie.com

La realtà, drammaticamente dura e cruda, è che il tumore maligno al pancreas è ad oggi il meno conosciuto e studiato del corpo umano. La motivazione non è ovviamente data da una scarsa attenzione della medicina italiana e mondiale, quanto dalle particolari caratteristiche dell’organo in primis, e dei sintomi della malattia in secondo luogo, che ne rendono difficilissima una diagnosi precoce. Il risultato è quindi quello di un intervento tardivo sul corpo del paziente ormai aggredito dal tumore capace anche di espandersi ben oltre l’organo e dirigersi verso zone lontanissime dal pancreas. I numeri estremamente bassi di diagnosi in uno stadio della malattia che possa permettere delle cure con una buona probabilità di sopravvivenza portano come conseguenza a statistiche drammatiche. Ad oggi il tumore al pancreas è la quarta causa di morte e la percentuale di sopravvivenza dei pazienti affetti dal tumore per più di 5 anni è dell’8%.

Perché il carcinoma pancreatico è così mortale

Il pancreas si trova in una zona del corpo molto particolare e risulta così complicato da controllare se non attraverso esami strumentali altamente specializzati. Il pancreas è infatti posto dietro lo stomaco e vicino alla colonna vertebrale coperto da fegato e colon. Le sue funzioni sono strategiche per il corpo umano così come la sua posizione. Si occupa del procedimento digestivo attraverso la produzione dei succhi pancreatici fondamentali per la scomposizione del cibo. Ma non solo, la funzione per cui forse è più conosciuto è quella della produzione dell’insulina, l’ormone deputato al controllo del livello di zucchero nel sangue.

Le difficoltà nella diagnosi del tumore al pancreas (Ansa) – Notizie.com

Si conoscono appena alcuni fattori di rischio come il sovrappeso, il fumo, l’alimentazione ricca di grassi e la familiarità, ma non è assolutamente detto che un paziente affetto da tumore al pancreas ne presenti qualcuno, mentre può tranquillamente accadere che chi invece presenta questi fattori non incontri mai il tumore al pancreas. Sono poi diverse le tipologie di malattia che possono colpire il pancreas in base al luogo dove aggrediscono la ghiandola – testa, corpo o coda – dal neuroendocrino al gastrinoma, oltre a quelli che compromettono la produzione ormonale di somatostatina, del glucagone o dell’insulina. Il più diffuso è però sicuramente l’adeno-carcinoma pancreatico che in un primo momento, per motivi ancora sconosciuti, porta ad un abbassamento dell’umore fino alla depressione.

I sintomi e la diagnosi

I sintomi purtroppo, per l’eccezionalità della posizione e delle funzioni del pancreas, risultano quasi fuorvianti per i medici e per chi ne è affetto, che in un primo momento, stante la loro scarsa incisività, potrebbe confonderli con altre patologie. Si tratta di difficoltà digestive, perdita di peso, dolori addominali nella zona poco sopra l’ombelico e dolori alla schiena che possono essere sia lievi che molto violenti. In uno stadio più avanzato inizia invece a portare una colorazione giallastra al corpo, partendo dagli occhi fino alla pelle, mentre nel frattempo si scurisce il colore dell’urina e si schiarisce quello delle feci, sintomo che i succhi pancreatici sono ormai dirottati nel sangue e non più nell’intestino.

Gli esami strumentali per individuare il carcinoma pancreatico – Notizie.com

L’insorgenza del diabete avviene quando l’organo è gravemente compromesso dalla massa tumorale che può provocare anche fortissime coliche addominali causate dalla pancreatite acuta che impone quasi sempre il ricovero ospedaliero. Purtroppo come si diceva in precedenza i numeri in Italia sono in costante crescita e il tumore al pancreas colpisce le persone tra i 20 e i 100 anni con un picco dopo i 65 anni. Per quanto riguarda la mortalità invece nessun salvagente viene dato dall’età perché dipenderà dalla severità della malattia e soprattutto dalla tempestività della diagnosi. Diagnosi che ad oggi non avviene ancora con attraverso l’uso di screening specifici ma solo grazie ad una ecografia molto accurata, oppure può essere individuato radiologicamente con la Tac, l’ecografia endoscopica, o la Rmn (risonanza magnetica nucleare) tutti controlli che però sfuggono normalmente a pazienti apparentemente sani.

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