Il problema sono le etichette stampate sulle bottiglie che sono praticamente come quelle delle sigarette, Italia all’attacco
Con il silenzio-assenso dell’Unione europea al progetto di legge irlandese sugli “alert sanitari” in etichetta sul vino, di fatto un via libera, l’Italia lancia la sua controffensiva in difesa del patrimonio eno-gastronomico nazionale, annunciando con il ministro degli esteri Antonio Tajani il ricorso al Wto. Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, e il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, hanno indirizzato oggi una lettera al commissario europeo per il mercato interno e i servizi, Thierry Breton, sulla discussa normativa irlandese che penalizza il vino con l’etichettatura “L’alcool uccide“.
“La scelta di Dublino incide negativamente sulla libertà degli scambi e sulla libera circolazione delle merci all’interno dell’Unione”, si legge nel testo della lettera. “L’Italia sostiene un approccio informativo volto a educare i consumatori a comportamenti responsabili e a scelte consapevoli, senza però l’adozione di misure nazionali di carattere arbitrario. Chiediamo pertanto un suo intervento a tutela del corretto funzionamento del mercato interno, in linea con la giurisprudenza UE che vieta restrizioni quantitative”.
Santanché: “Bravi Tajani e Lollobrigida, è ora di agire”
“Ringrazio i ministri Tajani e Lollobrigida che oggi hanno indirizzato una lettera al commissario Ue per il mercato interno e i servizi, Thierry Breton, per sollevare la questione legata alla normativa irlandese nel comparto delle bevande alcoliche. Una normativa che, ove applicata, rischierebbe di incidere negativamente su una delle filiere produttive più importanti dell’economia italiana, producendo effetti negativi sul nostro marchio Made in Italy“.
Lo afferma in una nota il ministro del Turismo, Daniela Santanchè. “Il vino italiano rappresenta da sempre una grande eccellenza riconosciuta a livello mondiale, ed è anche elemento strategico per il turismo. L’enogastronomia rappresenta infatti uno dei principali motivi di scelta della nostra nazione come meta turistica. Questa decisione è assurda e dannosa”, conclude il ministro Santanché