Lunga intervista a ‘La Stampa’ per il ministro Valditara. Il titolare dell’Istruzione spiega come i prossimi provvedimenti cambieranno la scuola.
Il ministro Valditara a La Stampa svela la prossima mossa che sarà fondamentale per portare la scuola ad un cambio importante rispetto al passato. Stiamo parlando dei cosiddetti insegnanti tutor, che presto arriveranno nelle classi dei nostri ragazzi e segneranno sicuramente una novità importante in confronto a quanto successo in precedenza.
“La considero come la prima grande riforma – ammette il titolare dell’Istruzione – realizza una delle grandi sfide del merito che porta a valorizzare i talenti, l’impegno e anche i percorsi di formazione. Ho voluto fortemente questa innovazione e ne avevo già parlato del mio libro“. E sul ruolo di questi insegnanti tutor Valditara spiega: “Avranno il compito di seguire gli alunni e provare a diminuire la dispersione scolastica, che in Italia è tra le più alte d’Europa“.
Valditara: “Il tutor dovrà farsi carico del recupero dei ragazzi in difficoltà”
Il ruolo dell’insegnante tutor nella scuola dei prossimi anni è molto chiaro. “Il compito più importante sarà sicuramente quello del recupero dei ragazzi in difficoltà oppure occuparsi degli studenti che in classe si annoiano perché sono avanti negli apprendimenti e quindi hanno bisogno di accelerare – spiega Valditara – inoltre dovranno confrontarsi con i colleghi dei vari gruppi di classi e coordinare le strategie di personalizzazione dell’insegnamento“.
Un passaggio per il ministro anche sull’autonomia scolastica in vista della nuova didattica: “Noi vogliamo valorizzarla. In ogni caso, fissato il principio, procediamo consapevoli che abbiamo a nostra disposizione le risorse per andare avanti in questo progetto. Abbiamo già pensato anche quando e come pagare, ma una decisione finale sarà presa solamente dopo un confronto con i sindacati“.
Insegnanti tutor, la posizione dei sindacati
Una riforma che non sembra, almeno per il momento, convincere i sindacati. “Per il momento sembra una leggenda metropolitana – sottolinea Ivana Barbacci, segretaria generale della Cisl – nessuno ha la contezza delle intenzioni del ministro. Per ora abbiamo avuto solamente un incontro con il capo del gabinetto, che ci ha parlato di un decreto scuola. Per noi gli insegnanti tutor rappresentano caratterizzazioni professionali che secondo noi sono materia da mettere nel contratto”.
Critico anche Sinopoli (Cgil): “L’insegnante tutor è un profilo non presente nel contratto dei docenti. Per introdurlo serve discuterne con la più ampia comunità didattica e non solo con noi“.