L’arresto di Matteo Messina Denaro sta facendo il giro del mondo. E un fedelissimo nei mesi scorsi aveva fatto una rivelazione proprio sul boss trapanese.
La latitanza di Matteo Messina Denaro è finita dopo quasi 30 anni. Il blitz dei Ros nella clinica privata di Palermo di questa mattina ha portato all’arresto del boss trapanese e ha messo fine alla fuga di uno dei profili più pericolosi della malavita italiana. Stando ai primi racconti che arrivano dai testimoni, il capomafia avrebbe provato anche a far perdere le sue tracce, ma i militari lo avrebbero fermato quasi subito e portato su un camioncino nero.
Un arresto che ha fatto il giro del mondo e che, soprattutto, ha riportato d’attualità, soprattutto sui social, le dichiarazioni che lo scorso novembre Salvatore Baiardo, ex uomo di fiducia di Messina Denaro, ha fatto a Giletti durante la trasmissione Fantasmi di mafia. Parole che sembrano prevedere parte del destino del boss.
Salvatore Baiardo in questo intervento a La7 ha ipotizzato una cattura di Messina Denaro in tempi brevi. “Che arrivi un regalino dal nuovo governo? Magari presumiamo che un Matteo Messina Denaro sia molto malato e faccia una trattativa per consegnarsi lui stesso per fare un arresto clamoroso?“.
Parole che, come detto in precedenza, sembrano anticipare in parte quanto avvenuto questa mattina. Il boss trapanese, infatti, è stato fermato in una clinica privata di Palermo dove andava da ormai un anno per delle cure specifiche contro un tumore. Una malattia che è stata forse la sua condanna visto che proprio per questo motivo è stato prima individuato e poi arrestato dai carabinieri di Palermo.
Non è ancora chiaro se il blitz è stato organizzato sul momento oppure organizzato. Maggiori dettagli saranno illustrati nella conferenza stampa convocata alle 17. Solo in quel momento sapremo i dettagli dell’operazione che ha portato al fermo del boss più pericoloso in Italia.
La malattia potrebbe aver costretto a trascorrere l’ultimo anno a Matteo Messina Denaro in Italia e quasi sicuramente a Palermo. Come detto in precedenza, il boss trapanese era in cura in questa clinica ormai da un anno ed era conosciuto da tutti all’interno della struttura come Bonafede.