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Cronaca

Matteo Messina Denaro, tutti gli omicidi e le stragi del boss condannato all’ergastolo

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Arianna Di Pasquale

Dopo 30 anni di latitanza termina la caccia all’ultima Primula Rossa di Cosa Nostra: arrestato oggi in una clinica di Palermo

È nato nel 1962 a Castelvetrano, in provincia di Trapani, Matteo Messina Denaro: il boss mafioso ha terminato questa mattina la sua latitanza, che durava dal 1993, per mano dei carabinieri del Ros. E’ stato arrestato all’interno della clinica privata ‘La Maddalena‘ di Palermo, dove si trovava “per sottoporsi a terapie“, come faceva periodicamente negli ultimi tempi, sotto il falso nome di Andrea Bonafede. L’inchiesta che ha portato alla cattura del capomafia è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido.

Il momento dell’arresto di Matteo Messina Denaro (Ansa Foto) Notizie.com

In fuga dalla giustizia da 30 anni, il boss mafioso è stato condannato all’ergastolo per decine di omicidi: si ritiene sia responsabile di numerose esecuzioni e tra gli organizzatori del sequestro dell’allora 15enne Giuseppe Di Matteo, rapito per costringere il padre Santino a ritrattare le rivelazioni sulla strage di Capaci e poi strangolato e sciolto nell’acido dopo 779 giorni di prigionia. Messina Denaro è l’ultimo vero vertice di Cosa nostra, terminale dei rapporti tra la mafia siciliana e la ‘ndrangheta calabrese, custode dei segreti delle trattative tra Stato e mafia degli anni Novanta.

Matteo Messina Denaro, le stragi del boss di Cosa Nostra

L’ormai ex latitante non ha opposto resistenza all’arresto di stamane. Messina Denaro è stato condannato per stragi di mafia del 1992 costate la vita a Falcone e Borsellino e per gli attentati del 1993. Figlio di boss mafioso, Don Ciccio, da subito si avvia verso la vita criminale. Comincia tutto nel 1989, quando riceve la prima denuncia per associazione mafiosa, coinvolto nella faida tra i clan Accardo e Ingoglia di Partanna. Nel 1991 fu il responsabile dell’omicidio di Nicola Consales, proprietario di un albergo di Triscina, che si era lamentato con la sua impiegata austriaca, amante del capomafia. Per legami di sangue è destinato ad assumere presto un ruolo cruciale in Cosa nostra.

I carabinieri Ros di Palermo (Ansa Foto) Notizie.com

Diabolik‘, questo il suo nome d’arte, avrebbe avuto un ruolo da protagonista anche nelle stragi del 1993 a Roma, Firenze e Milano: imputato e processato è stato condannato all’ergastolo per le bombe nel Continente. La sua latitanza comincia a giugno del 1993, quando annunciò l’inizio della vita da Primula Rossa scrivendo una lettera alla fidanzata Angela del tempo: “Sentirai parlare di me, mi dipingeranno come un diavolo, ma sono tutte falsità“. Ritenuto colpevole di associazione mafiosa a partire dal 1989, l’ultima condanna per mafia è a 30 anni di reclusione in continuazione con le precedenti.

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Arianna Di Pasquale