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Economia

“Non pensavo che il mio Elon sarebbe diventato un genio”

Published by
Daniele Magliocchetti

La mamma del magnate: «Era un ragazzino molto chiuso Oggi non ama il lusso e manca di istinto di sopravvivenza»

Signora Maye Musk, lei è la madre dell’uomo più ricco del mondo, chiede il Cor Sera «Alt. Non sono sicura che, almeno questa settimana, Elon sia proprio l’uomo più ricco del mondo». In effetti è da poco entrato nel Guinness dei primati per la perdita di patrimonio più grande di sempre, passando dai 320 miliardi di dollari nel novembre 2021 agli attuali 138, secondo Forbes.

Maye Musk, la mamma di Elon Musk (Ansa)

Però resta sempre Elon Musk. E 75 anni ad aprile, modella, influencer e dietologa, è sua mamma. Capelli orgogliosamente bianchi, sorriso impertinente, in questa donna cresciuta in Sudafrica e poi adottata da Canada e Stati Uniti si rintraccia lo stesso spirito dissacrante del figlio, che lei definisce «brillante, ma timido» da bambino. Maye Musk divide equamente attenzioni e spazi tra Elon e gli altri due figli minori, Kimbal e Tosca. E in questa intervista esclusiva con il Corriere della Sera parla anche di sé stessa, delle violenze subite dall’ex marito Errol e imbastisce un album con i ricordi di famiglia. Il patrimonio di Elon Musk resta comunque enorme. «Ma le posso assicurare che mio figlio non vive affatto nel lusso, anzi. Non possiede una casa di proprietà e abita in appartamenti modesti».

“Come era da bambino? Molto timido, era chiuso e dormiva sempre”

Elon Musk (Ansa Notizie.com)

Com’ era il fondatore di Tesla da bambino? «Molto timido. Era un ragazzino chiuso, al mattino faticavo a tirarlo giù dal letto per farlo andare a scuola. Come potevo presagire che avrebbe avuto un simile successo?». È vero che è stato bullizzato da ragazzo, malmenato da un gruppo di coetanei? «Sì, è vero, confermo». Era per questo che non voleva andare a scuola? «Il motivo l’ho scoperto dopo. Una volta mi sono alzata all’alba e ho visto la luce accesa nella sua stanza. Mi sono accorta che aveva trascorso tutta la notte a leggere e non aveva chiuso occhio. Penso che dormisse una trentina di minuti per notte».

Lei sostiene che anche oggi Elon non dorma mai. «È vero, non ha bisogno di tanto sonno». Una delle sue stranezze? «I geni sono capaci di inventare cose meravigliose nei loro scantinati, ma non hanno istinto di sopravvivenza». A proposito di scantinati, ma è vero che una volta lei è andata a trovarlo e lui l’ha fatta dormire in garage? «Sì, è vero. Be’, se vai a trovare tuo figlio nella sua base spaziale (SpaceX, ndr .) hai due alternative: o prendi una stanza in albergo a 45 minuti di distanza o dormi nel suo garage. Ma per me non è un problema. Quando andavo a trovare mia madre in Canada dormivo in garage».

“Elon non è cresciuto nel lusso, tutt’altro. Quello che ha fatto è incredibile, siamo fieri di lui”

Dal libro si capisce che il suo aiuto a Elon, ai suoi esordi, è stato importante. «Mi ero separata, vivevamo a Johannesburg, ma lui voleva trasferirsi in Canada, perché convinto che lì avrebbe avuto più possibilità. Lo feci partire con duemila dollari in traveler’s cheque». Ma lui è sempre stato un piccolo mago dell’informatica? «Ricevette il suo primo computer a dodici anni. Imparò a usarlo e creò BLASTAR, un videogioco. Gli suggerii di inviarlo a una rivista di settore, lui lo fece e lo pagarono 500 dollari. Secondo me non hanno mai saputo che l’inventore non aveva nemmeno tredici anni».

Il magnate di Tesla e Twitter Elon Musk (Ansa)

Un genietto? «Le racconto un’altra cosa. Da piccolo Elon leggeva di tutto. E teneva a mente ogni cosa. Lo chiamavamo ” Elon l’Enciclopedia” , perché aveva letto l’Encyclopaedia Britannica e la Colliers , ma soprattutto si ricordava tutto a memoria! Era impressionante». Ha sempre ascoltato i suoi consigli? «Senta questa. Quando vendette PayPal era già diventato molto ricco. Io ero preoccupata per la sua salute, volevo che si fermasse un po’. Lui mi chiese: “Secondo te dovrei dedicarmi ai razzi, alle auto elettriche o all’energia solare? Gli suggerii di scegliere una cosa e di concentrarsi su quella. Non mi ha dato retta».

Però ha avuto successo. «Quello che ha fatto è incredibile, siamo fieri di lui». Maye, dal suo libro si capisce che la sua vita non è stata sempre facile, anzi. «A trentun anni scappai da mio marito e mi trasferii a Durban. Ero una ragazza madre, non potevo più permettermi nemmeno il parrucchiere. Ma sono ripartita. Poco per volta mi sono specializzata in dietologia, poi la mia carriera di modella ha preso una piega inaspettata (Maye Musk sulle copertine oggi incarna un’icona di donna senza età e libera nella sua bellezza senza ritocchi, ndr .)». Lei parla apertamente del suo divorzio e del matrimonio difficile con Errol Musk. «Farò un esempio. Andavo a fare la spesa e quando tornavo mio marito guardava quante cose avevo comprato, stimando un minuto per ogni articolo preso. Se c’erano trenta cose e il tragitto per andare e tornare dal negozio era, poniamo, di dieci minuti e io “avevo sforato”, allora lui mi picchiava perché diceva che in quello spazio di tempo avevo incontrato un uomo»

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Daniele Magliocchetti